Notizie Notizie Italia Exor vende il 4% di Ferrari. Elkann pronto per maxi-acquisizione

Exor vende il 4% di Ferrari. Elkann pronto per maxi-acquisizione

27 Febbraio 2025 09:31

Mossa a sorpresa di Exor su Ferrari. Ieri, poco dopo la chiusura di Piazza Affari, è arrivato il primo comunicato della holding finanziaria della famiglia Agnelli che ha annunciato l’intenzione di vendere circa 7 milioni di azioni ordinarie detenute nella Rossa di Maranello (pari a circa il 4% delle azioni ordinarie circolanti di Ferrari) attraverso un’offerta di accelerated bookbuild rivolta a investitori istituzionali.
Questa mattina, prima dell’avvio degli scambi, il secondo comunicato relativo al l’avvenuto pricing dell’offerta di accelerated bookbuild.

All’indomani dell’annuncio, Ferrari non è riuscita in prima battuta a fare prezzo per poi iniziare le contrattazioni nelle retrovie del Ftse Mib. Ora il titolo registra un ribasso di quasi il 7% a 450,5 euro.

Exor pronta per nuove acquisizioni

Con un annuncio a sorpresa, Exor decide di passare all’incasso con Ferrari e annuncia la vendita di una quota del 4% del Cavallino Rampante con un assegno di 3 miliardi di euro. Come spiega in una nota, “questa transazione ridurrà la concentrazione del portafoglio di Exor e consentirà una nuova significativa acquisizione, quando se ne presenterà l’opportunità, in linea con l’obiettivo di Exor di costruire grandi società”. Inoltre, parte dei proventi della transazione verranno usati per il lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo.
Tutti gli accordi di governance relativi alla partecipazione in Ferrari rimarranno invariati dopo la transazione, incluso l’accordo tra Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari, che insieme continueranno a detenere una quota di voto in Ferrari vicina al 50%.

A seguito del completamento dell’operazione, spiega la nota, Exor rimarrà il maggiore azionista singolo di Ferrari con circa il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto nel capitale sociale di Ferrari e conferma il suo impegno di azionista di lungo termine di Ferrari. Inoltre, nell’ambito della transazione, Exor ha assunto un impegno di lock-up di 360 giorni sulle rimanenti azioni ordinarie di Ferrari.

Goldman Sachs Bank Europe E J.P. Morgan agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, mentre BNP Paribas, IMI – Intesa Sanpaolo, Société Générale CIB e UniCredit in qualità di joint bookrunners per l’offerta.

Elkann: migliorare la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione

“Negli ultimi dieci anni, la performance di Ferrari è stata un fattore determinante nella triplicazione del Nav (valore netto degli attivi) di Exor; grazie al suo successo, la quota di Ferrari sul Nav è passata da circa 15% a circa 50%. Questa operazione ci permetterà di ridurre la concentrazione e di migliorare la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione, in linea con il nostro obiettivo di costruire grandi società. Il nostro supporto a Ferrari e la nostra fiducia nel suo solido futuro rimangono invariati. Il nostro impegno a rimanere il suo maggiore azionista nel lungo termine è più forte che mai”, ha commentato ieri l’a.d. di Exor, John Elkann.

Equita: operazione indubbiamente positiva per Exor, ecco perchè

Riteniamo che l’operazione abbia molto senso e sia indubbiamente positiva per Exor“. Questo il commento degli analisti di Equita che confermano la valutazione buy su Exor e quella hold su Ferrari. In particolare, secondo la view della sim milanese, l’operazione è positiva considerando due aspetti:

  • la valutazione di Ferrari e il rischio di dazi da parte degli Stati Uniti (riteniamo che l’elasticità al prezzo dei clienti Ferrari sia bassa, ma ieri Trump ha rilanciato l’ipotesi di dazi al 25% per le auto importate dall’Europa che per Ferrari rappresenta un quarto del fatturato);
  • lo sconto sul Nav cui tratta Exor (50%) in quanto permette di cristallizzare una parte della valutazione di Ferrari, rafforza la struttura finanziaria e riparte col buy-back.

Il punto tecnico su Ferrari

(analisi a cura di Simone Borghi)

Il titolo Ferrari sta subendo una pesante correzione nella seduta odierna, con una forte pressione ribassista che ha riportato il prezzo sotto il livello di 456,7 euro, ex resistenza ora divenuta supporto chiave. La discesa è accompagnata da volumi elevati, segnalando un’intensificazione delle vendite dopo il recente rally che aveva portato il titolo sui nuovi massimi storici a 492,8 euro.

Dopo aver rotto al rialzo la trendline ribassista di medio periodo (linea viola), Ferrari ha proseguito la sua corsa con un’accelerazione fino alla fascia 477-492 euro, ma l’attuale arretramento suggerisce che il mercato stia prendendo profitto su questi livelli. Il supporto chiave da monitorare ora è 443,6 euro, area in cui passa anche la media mobile a 50 periodi (linea gialla). La perdita di questo livello potrebbe estendere la discesa verso 424,7 euro, mentre un ulteriore deterioramento del quadro tecnico aprirebbe scenari di ribasso fino a 405,9 euro, dove nei pressi transita la media mobile a 200 giorni (linea arancione). Al contrario, un recupero sopra 456,7 euro potrebbe riportare fiducia sul titolo, con un primo target a 477,4 euro e, successivamente, un tentativo di nuovo test sui massimi storici a 492,8 euro.

Gli indicatori tecnici evidenziano un peggioramento della struttura di breve periodo. L’RSI a 14 periodi è sceso bruscamente a 44,8, avvicinandosi all’area di ipervenduto e suggerendo che il titolo potrebbe aver bisogno di una fase di stabilizzazione prima di un’eventuale ripresa. Il MACD ha generato un segnale ribassista, con la linea principale che incrocia al ribasso il segnale, aumentando il rischio di ulteriori pressioni al ribasso nel breve termine. La reazione del titolo sui livelli di 443-445 euro sarà cruciale per determinare se l’attuale correzione rappresenta solo una fase di consolidamento o l’inizio di una più ampia inversione del trend.