Notizie Notizie Italia Exor rilancia l’appeal sulle risparmio Fiat. Marchionne intanto pensa all’Ipo di Chrysler

Exor rilancia l’appeal sulle risparmio Fiat. Marchionne intanto pensa all’Ipo di Chrysler

8 Ottobre 2009 09:03

Aspettando la presentazione del piano industriale di Chrysler il prossimo 4 novembre, Fiat si muove su 3 fronti. Da un parte sulle alleanze industriali, con l’accordo tra Cnh e la russa Kamaz che verrà firmato oggi, dall’altro svolgendo il delicato compito di far filtrare le prime indicazioni della strategia su Chrysler e nel mezzo attraverso i movimenti della controllante Exor sul capitale.


E’ molto probabilmente proprio quest’ultimo l’aspetto di maggiore interesse, non foss’altro perché modifica l’assetto finora pietrificato nella gestione del controllo del gruppo torinese. Ieri Exor ha comprato dalla Fondazione Giovanni Agnelli azioni di risparmio Fiat per un controvalore di 11,1 milioni di euro a 5,62 euro, ossia a un prezzo in linea con quello medio della seduta di ieri. Le azioni acquistate sono pari a 1,978 milioni, pari al 2,4% della categoria. L’elemento di novità è che prima di ieri la holding nata dalla fusione di Ifi e Ifil non possedeva azioni risparmio di Fiat, ma solo privilegiate e ordinarie.
Exor dunque rilancia il proprio impegno in Fiat, ma soprattutto – come fanno notare questa mattina da Equita Sim – pone le basi per una ripresa dell’appeal speculativo su privilegiate e risparmio in vista di una possibile conversione in ordinarie. Operazione che presumibilmente potrebbe andare in porto solo in tempi lunghi ma sui cui risvolti può essere opportuno soffermarsi.
La conversione è sempre stata uno degli obiettivi dichiarati dall’a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, fin dal suo insediamento, salvo poi smentire l’interesse a effettuarlo in tempi brevi nel maggio 2007. L’argomento era tornato di attualità a inizio 2009 nell’ambito di una serie di operazioni, tra cui un aumento di capitale, necessarie a finanziare la vociferata partnership con Peugeot. Ma anche allora non se ne fece niente. Una struttura del capitale più semplice di quella attuale resta comunque tra le priorità segnalate dal manager italo-canadese, pertanto è presumibile che prima o poi il nododi risparmio e privilegiate venga al pettine.
In questo quadro si innestano le considerazioni su come l’operazione potrebbe avvenire. A oggi Exor detiene il 30,45% del capitale ordinario di Fiat. Una conversione allo stato attuale e nel rapporto più volte ipotizzato di 1:1 determinerebbe pertanto una diluizione di Exor tale da portare la cassaforte in cui sono riuniti gli eredi di Casa Agnelli al di sotto del 30%. Gli acquisti annunciati ieri potrebbero quindi venire intesi come il preludio a una serie di operazioni sul mercato che renderebbero meno gravosa una eventuale futura conversione.


Intanto si inizia a parlare di una futura Ipo della nuova Chrysler targata Marchionne. In un’intervista a The Globe and Mail, il manager ha indicato di attendersi un ritorno all’utile operativo già nei prossimi 24 mesi e a un’Ipo dopo il 2010. Ma anche solo la presentazione del piano di Chrysler potrebbe dare una spinta al titolo Fiat. E’ quanto si legge in una nota odierna gli analisti di Banca Akros, ricordando che attualmente il consensus valuta zero il 20% detenuto da Fiat nella casa di Detroit.


Marco Barlassina