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Evergrande in liquidazione: si teme “effetto domino” per immobiliare in Cina

29 Gennaio 2024 11:30

In Cina, occhi puntati sul colosso dell’immobiliare Evergrande che nelle ultime ore ha ricevuto un ordine di liquidazione da parte di un tribunale di Hong Kong. Ricordiamo infatti che Evergande ha dichiarato bancarotta nel 2021 con un buco da circa 330 miliardi di dollari con il suo default che è sostanzialmente stato causato da una crescita costruita eccessivamente sul debito durante il boom immobiliare cinese.

I tanti creditori (banche, obbligazionisti e investitori) del gruppo immobiliare è da tempo che si aspettano un convincente piano di ristrutturazione del debito, ma così non è stato e adesso è arrivato l’ordine di liquidazione. Questo ha penalizzato ulteriormente le azioni della società che, questa mattina hanno perso un altro 20% prima di essere sospese delle negoziazioni fino a nuovo avviso.

Il crollo di Evergrande è uno dei maggiori fallimenti degli ultimi decenni ed è sicuramente una delle cause che ha trascinato al ribasso e che sta continuando ad impattare negativamente sulla crescita economica cinese, ma cosa succederà ora al paese del Dragone?

L’impatto della liquidazione di Evergrande

E così, dopo il fallimento dell’ennesimo tentativo di procedere alla ristrutturazione dell’immenso debito da oltre 300 miliardi di dollari, Evergrande è stato messo in liquidazione, con la giudice di Hong Kong, Linda Chan, che questa mattina ha dichiarato che “è ora che la corte dica basta”, e che è opportuna l’ordinanza di cessazione dell’attività di Evergrande a causa proprio della “mancanza di progressi da parte di la società presenta una valida proposta di ristrutturazione del debito”.

Teniamo infatti presente che in borsa, il gruppo immobiliare è passato in più in soli due anni da essere considerato “to big too fail” ad essere valutato ad oggi solo 275 milioni di dollari, perdendo così più del 99% del suo valore in borsa. Questo è ben evidente dal grafico qui sotto che mostra l’andamento di Evergrande dal 2010 ad oggi.

Andamento di Evergrande dal 2010 ad oggi. Fonte Bloomberg

Come vediamo, Evergrande dopo aver raggiunto il suo picco ad oltre 30 dollari di Hong Kong a fine 2017, da lì ha invertito la tendenza e al momento quota meno di 1,5 centesimi di dollaro di Hong Kong, con gli scambi che sono attualmente sospesi,

Ma con la liquidazione i liquidatori che saranno nominati nelle prossime ore prenderanno il controllo delle attività della società e si prepareranno a vendere gli asset del gruppo per cercare di ripagare i numerosi debiti della società.

Dopo l’udienza di liquidazione di questa mattina, amministratore delegato di Evergrande Shawn Siu ha detto di essere “dispiaciuto per l’ordine di liquidazione e che l’azienda comunicherà con il liquidatore e che garantirà la consegne casa cercando al tempo stesso di promuovere costantemente il normale funzionamento del gruppo”.

In ogni caso, come hanno ricordato alcuni osservatori le procedure di insolvenza di Hong Kong hanno un limitato riconoscimento in Cina, dove i tribunali possono anche nominare amministratori per le loro giurisdizioni.

La saga di Evergrande non è ancora quindi archiviata definitivamente, con il processo di liquidazione del gruppo che sarà monitorato attentamente dagli investitori a livello globale che, nel corso degli ultimi anni, hanno già disinvestito parecchio dalla Cina rivolgendosi ad altri mercati emergenti come l’india che nell’ultimo periodo ha beneficiato di questa transizione.

Mercato immobiliare cinese in difficoltà

Intanto, continua a rimanere sotto pressione il settore immobiliare cinese che continua a crollare nonostante i tentativi di Pechino di arginare l’impatto della crisi mediante l’introduzione di nuove misure per arginare il calo dei prezzi e la debolezza della domanda.

Da questo punto di vista, secondo Gary Ng, economista senior presso Natixi SA è comunque possibile che “l’impatto macroeconomico della liquidazione sia limitato e non dovrebbe esercitare una pressione maggiore sul già martoriato settore immobiliare”.

Tuttavia, l’impatto c’è, infatti, molti investitori saranno disincentivati ad investire in Cina, con una parte di analisti che si aspettano anche “un effetto valanga su altri casi simili”.

Evergrande non è infatti l’unico caso di default nell’immobiliare in Cina, un settore che sta frenando l’intera economia cinese e che è precipitato in una profonda crisi dopo l’introduzione di alcune misure che hanno limitato l’eccesso di indebitamento.

In tal senso, ricordiamo che proprio l’eccesso di debito è stato l’elemento che ha permesso al colosso dell’immobiliare di espandersi in modo esponenziale dal 2009 in poi, promettendo negli ultimi anni la costruzione di centinaia di miglia di appartamenti che non sono mai stati realizzati, e innescando così la rabbia dei creditori (acquirenti insoddisfatti di case, ma anche fornitori e banche).

I mercati finanziari sono infatti già stati scossi dai timori su Evergrande ma la liquidazione potrebbe causare onde d’urto globali. Se da una parte i regolatori cinesi dicono che i rischi potrebbero essere contenuti, al momento non è ancora chiaro in che modo l’ordine di liquidazione di questa mattina influenzerà il sistema finanziario cinese.

Adesso Pechino cercherà sempre più di porre un limite a queste situazione crisi, adottando ulteriori misure per rilanciare le vendite di case e fornire liquidità agli sviluppatori carichi di debiti.

“Il mercato dovrebbe concentrarsi sulle buone aziende che hanno hanno superato il ciclo di ribasso del credito peggiore di sempre”, ha commentato Jenny Zeng, direttore degli investimenti per l’obbligazionario asiatico di Allianz.

In ogni caso le azioni di Evergrande rimangono sospese dagli scambi, con l’indice Hang Seng, la borsa di riferimento di Hong Kong che questa mattina, nonostante tutto, ha chiuso con un progresso dello 0,9%, con acquisti anche su alcuni promotori immobiliari.