Notizie Notizie Mondo Eurozona: cambio di passo in vista. Ecco le previsioni economiche di Istat, Ifo e Insee

Eurozona: cambio di passo in vista. Ecco le previsioni economiche di Istat, Ifo e Insee

8 Aprile 2015 08:42
Cambio di passo in vista per l’economia dell’eurozona. Ad anticiparlo i tre principali istituti congiunturali europei il tedesco Ifo, il francese Insee e l’italiano Istat. Stando alle indicazioni contenute nell'”Eurozone economic outlook”, la crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe mostrare una moderata accelerazione nei primo tre mesi del 2015 (+0,4%) dopo il +0,3% dell’ultimo scorcio del 2014, per continuare ad espandersi allo stesso ritmo nei due trimestri successivi. “A trainare la crescita, nell’orizzonte di previsione, sarà una ripresa significativa delle esportazioni nette e una robusta crescita dei consumi privati, favorita da prezzi dell’energia più contenuti”, si legge nel documento diffuso a cadenza trimestrale. 
inflazione“Dallo scorso giugno il prezzo del petrolio in euro è sceso di circa il 45% – affermano i tre istituti – Questa riduzione renderebbe più economiche le importazioni di energia della zona euro migliorando significativamente i bilanci delle imprese e delle famiglie. Inoltre, la decisione della Banca centrale europea, in gennaio, di allentare ulteriormente la politica monetaria ha provocato un deprezzamento dell’euro in termini effettivi reali rendendo le esportazioni dell’area più competitive”.
Ipotizzando che il prezzo del Brent resti stabile a 58 dollari al barile e il cambio euro/dollaro oscilli intorno 1,10, l’inflazione è prevista scendere al -0,5% nel primo trimestre del 2015. Ciò riflette le pressioni decrescenti dai prezzi delle materie prime e dei prezzi dell’energia più deboli, ma anche attese di inflazione core bassa. L’inflazione è attesa accelerare leggermente nel secondo e terzo trimestre  (-0,1% e + 0,1%, rispettivamente). 
Quanto alle condizioni nel mercato del lavoro continueranno a migliorare, supportando il reddito disponibile reale e, quindi, i consumi privati. L’allentamento delle condizioni creditizie, il miglioramento delle prospettive per la domanda interna e la necessità di sostituire capitale obsoleto porteranno a un modesto miglioramento degli investimenti nei primi tre trimestri del 2015 (+0,2%, +0,4% e +0,5% successivamente).
Come nelle previsioni dello scorso inverno, ricordano Ifo, Insee e Istat, un ulteriore deprezzamento dell’euro e calo del prezzo del petrolio, potrebbero ulteriormente stimolare la domanda interna ed esterna, al pari di un maggiore effetto reale del programma di acquisto di asset da parte della Banca centrale europea (Bce). I rischi al ribasso sono associati all’incertezza geopolitica in Medio Oriente e l’Ucraina e al confronto tra la Grecia e suoi creditori il cui esito negativo rischierebbe di minare la stabilità dell’intera Eurozona.
E infine per quanto riguarda la sensitività delle previsioni, l’impatto reale del Qe, lanciato dalla Banca centrale europea a fine gennaio e partito nel mese di marzo, potrebbe essere più grande di quanto stimato.