Notizie Notizie Mondo Europa: la ricetta di Soros per evitare una seconda Grande Depressione

Europa: la ricetta di Soros per evitare una seconda Grande Depressione

30 Settembre 2011 14:14

Tre mosse per arrestare le turbolenze sui mercati finanziari e far riprendere all’Europa la via della ripresa: creare un Tesoro comune dell’Eurozona, mettere sotto il controllo della Banca centrale europea i principali istituti di credito e sostenere i Paesi come l’Italia e la Spagna nel rifinanziamento del debito con tassi di interesse bassi. La ricetta è stata dettata dal finanziere americano, George Soros, e pubblicata dal Financial Times con il titolo “Come evitare una seconda Grande Depressione” (facendo riferimento al periodo successivo alla crisi economica del 1929). 


“I mercati finanziari stanno guidando il mondo verso un’altra Grande Depressione – avverte Soros – Le autorità, soprattutto in Europa, hanno perso il controllo della situazione. Lo devono riacquistare e lo devono fare ora”. In questo scenario, il finanziere e miliardario americano di origine polacca illustra la sua strategia basata su tre punti cruciali. “Tre step che calmerebbero i mercati e darebbero tempo all’Europa di sviluppare una strategia di crescita”, illustra Soros.


La ricetta di Soros

Primo: “I governi dell’Eurozona devono trovare un accordo su un nuovo trattato che crei un Tesoro comune all’area valutaria”. L’operazione richiederebbe un lungo tempo, in quanto dovrebbe essere approvata dalla Bundestag e probabilmente dalle legislature di altri Paesi membri. Nel frattempo, si dovrebbe dunque organizzare una agenzia intergovernativa che consenta all’European Financial Stability Facility (Efsf) di cooperare con la Banca centrale europea, non solo come fonte di risorse. 

Secondo: “Le principali banche dell’area euro dovranno seguire la direzione della Bce in modo da ottenere una garanzia temporale e avviare una ricapitalizzazione”. Nel dettaglio, le risorse dell’Efsf potrebbero essere utilizzate prima di tutto per garantire e ricapitalizzare le banche, che dovranno però accettare le istruzioni dell’istituto di Francoforte. Quest’ultimo inviterà le banche europee a mantenere in portafoglio le linee di credito e i prestiti insoluti. “Ciò potrebbe fermare il deleveraging che rappresenta una delle principali cause della crisi”, spiega Soros.


Terzo: “La Bce dovrebbe consentire ai Paesi, come l’Italia e la Spagna, di rifinanziarsi a un costo molto basso”. Il finanziere spiega così la mossa: “Per allentare la pressione sui bond, la Bce dovrebbe abbassare il suo tasso all’1%. Ciò incoraggerebbe i Paesi a finanziarsi interamente durante questo periodo di emergenza”. L’operazione avverrebbe attraverso l’emissione e l’acquisto di Treasury bill, senza che nè la Bce nè l’Efsf acquistino bond sul mercato.


Gli effetti
“Questi step porterebbero la fase acuta della crisi verso la fine, arrestando le sue principali fonti e rassicurando i mercati”, assicura Soros, aggiungendo che queste misure permetterebbero alla Grecia di fallire (se deve fallire) senza creare un tracollo globale. Il finanziere conclude sottolineando un aspetto importante di questa ricetta: “Questa serie di azioni non richiede un aumento dell’Efsf. Il cambiamento richiesto è molto più radicale, in quanto si dovrebbe mettere le banche sotto il controllo europeo. Ciò è probabile che scateni l’opposizione delle banche stesse e delle autorità. E dunque solo la pressione dell’opposizione può far si che succeda tutto questo”.