Notizie Notizie Italia Europa in ordine sparso. Fiat slitta sui dati delle immatricolazioni

Europa in ordine sparso. Fiat slitta sui dati delle immatricolazioni

17 Maggio 2011 09:17

Borse europee in ordine sparso. Le dichiarazioni di Angela Merkel, che ha detto che una ristrutturazione del debito greco non era all’ordine del giorno, e la luce verde per il piano di salvataggio per il Portogallo, danno un po’ ossigeno ai listini del Vecchio Continente. I ministri delle finanze dell’Ue hanno dato la loro approvazione al piano di salvataggio per il Portogallo, che prevede 78 miliardi di euro in prestiti in collaborazione con il Fondo monetario internazionale in cambio di un rigido programma di austerità. Il Fmi ha sbloccato 1,58 miliardi di euro per l’Irlanda nel quadro del suo piano di salvataggio. “I ministri delle finanze dell’Ue hanno approvato il piano di salvataggio del Portogallo e, allo stesso tempo aumentato la pressione sulla Grecia perchè adotti le misure di austerità prima di beneficiare di una nuova sovvenzione “, spiega una nota scritta dalla National Australia Bank. Ma in Borsa si naviga a vista, segnalano nelle sale operative. Mentre a Parigi il Cac sale dello 0,26%, a Francoforte il Dax cede lo 0,42%. A Madrid l’Ibex segna un +0,52%, mentre a Londra il Ftse 100 perde lo 0,10%. A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,38%.


Sono le banche a brillare questa mattina in Piazza Affari e a sostenere l’indice di riferimento. I titoli del comparto degli sportelli beneficiano della ritrovata fiducia sugli sviluppi della crisi dei debiti sovrani in Europa, anche se la situazione della Grecia rimane difficile. Il Banco Popolare segna un rialzo dell’1,84% a 1,94 euro, Unicredit guadagna lo 0,97% a 1,66. Ubi Banca si accontenta di spuntare un +0,35% a 5,675 euro dopo il calo dell’1,82% di ieri a seguito della presentazione del piano industriale. Si muovono con convinzione anche Mediobanca (+0,97% a 7,785 euro) e Mps (+0,44% a 0,904 euro). Stonano invece Intesa Sanpaolo (-0,19% a 2,06 euro) e la Banca popolare di Milano (-0,09% a 2,178 euro). Sul fronte delle vendite c’è Fiat, che cede l’1,7% a 6,95 euro pagando dazio per i dati sulle immatricolazioni di aprile in Europa. Dai massimi toccati a inizio maggio Fiat spa ha perso quasi il 7%. Anche a livello europeo, comunque, il settore indietreggia: l’eurostoxx auto cede, infatti, l’1%. A Parigi Peugeot perde l’1,68% e Renault l’1,1%. Anche a Francoforte Bmw, Daimler e Volkswagen cedono più di un punto percentuale.


Ad aprile il Lingotto ha accusato nelle vendite in Europa (Ue a 27 + Efta) un calo del 7,8% immatricolando 82.315 nuove vetture, contro le 89.277 di un anno fa. Già a marzo il gruppo torinese aveva registrato una flessione del 20% a 106.836 unità. Con i dati comunicati questa mattina il saldo dei primi quattro mesi del 2011 per il Lingotto segna un ribasso del 16,6% rispetto alle 415.172 dello stesso periodo del 2010. Ancora una volta la casa auto di Torino ha fatto peggio del mercato di riferimento: le immatricolazioni di auto nell’Unione europea hanno accusato una flessione del 4,1%, con 1.089.118 vetture messe in circolazione. Riguardo ai singoli marchi, Fiat ad aprile ha immatricolato in europa 60.933 nuovi veicoli, in calo del 14,8% rispetto ad un anno fa. In flessione anche Lancia (-11,9%) con 8.098 nuove immatricolazioni, mentre si consolida il progresso di Alfa Romeo le cui vendite in Europa ad aprile sono cresciute del 61,7% a 12.650 unità, attestandosi come il marchio che ha segnato in Europa il progresso maggiore.  Ad aprile la quota di mercato di Fiat Group Automobiles in Europa (Ue a 27 + Efta) scende al 7,3%, contro il 7,6% segnato ad aprile 2010. A marzo la quota del Lingotto in Europa era al 6,7%. Nei primi quattro mesi dell’anno la quota di mercato del gruppo torinese in Europa si attesta al 7,2%, in ribasso rispetto all’8,4% di un anno fa.


Il calo del clima di fiducia dei consumatori, complice l’aumento dei prezzi, in particolare dei carburanti, generano una situazione di instabilità che non giova alla ripresa della domanda di auto, ha segnalato il presidente dell’Anfia, Eugenio Razelli,commentando il calo del mercato dell’auto in Europa in aprile. “Tutti i maggiori mercati europei, eccetto quello tedesco, riportano un segno negativo, determinato dagli stessi elementi già rilevati il mese scorso: i rialzi dei prezzi dei carburanti, alimentati dal prosieguo delle tensioni nell’area del Mediterraneo, le difficoltà di approvvigionamento che hanno interessato alcuni produttori dopo il terremoto in Giappone e, in alcuni mercati, anche il definitivo ingresso nella fase post-incentivi”. Il mercato italiano è tornato ai livelli del 1996 dopo la nuova flessione di aprile e quello tedesco riconferma il suo trend di crescita, mentre in Francia si registra i primo segno negativo da inizio anno, complici i problemi di approvvigionamento di alcuni componenti provenienti dal Giappone da parte dei produttori, e la mancanza dei positivi effetti di coda degli incentivi 2010, terminati a fine marzo.


Negativo anche l’andamento del mercato dell’auto in Gran Bretagna, per cui aprile è il decimo mese consecutivo in calo. L’Associazione nazionale dei costruttori Smmt ha però confermato la previsione di 1,93 milioni di unità per le immatricolazioni 2011, ipotizzando ulteriori difficoltà per il secondo trimestre e una ripresa, invece, nel terzo. Calo a due cifre, infine, per il mercato spagnolo con l’Associazione dei costruttori Anfac che mette in evidenza gli sforzi commerciali dei produttori per stimolare la domanda, come dimostra anche la loro partecipazione al Salone di Barcellona dal 14 al 22 maggio 2011. “Il risultato negativo di Fiat è legato all’andamento debole in Italia ed anche in altri paesi”, segnalano questa mattina nella nota gli analisti di Intermonte. Secondo il broker l’andamento di aprile è deludente con 83mila auto immatricolate, in calo di oltre il 7% a fronte di un mercato in calo del 3,8%. Allargando l’orizzonte temporale il calo di Fiat è a doppia cifra: del 17%. “La nostra stima sull’anno prevede un calo del 5% a 985mila unità e potrebbe essere ottimistica”, concludono alla sim milanese, consigliando prudenza (rating neutral) con un target di 7,5 euro.