Europa: cresce attesa per riunioni banche centrali. Regno Unito verso un aumento del piano di acquisto di bond?
L’attenzione degli investitori sarà oggi catalizzata dalle riunioni delle banche centrali: Banca centrale europea (Bce) e della Bank of England (BoE). In entrambi i casi non sono attese sorprese sul fronte tassi di interesse che dovrebbero rimanere invariati allo 0,75% per la Bce e allo 0,50% per la BoE.
BoE: verso un aumento del piano di acquisto di bond? Consenso spaccato
Le prime indicazioni arriveranno intorno alle 13 da Oltremanica, dove le decisioni della banca centrale inglese in tema di QE potrebbero non essere così scontate. La BoE potrebbe infatti orientarsi verso un aumento del piano di acquisto di bond in scia agli ultimi deludenti dati macro. L’ultimo sondaggio Bloomberg vede prevalere la possibilità di un nulla di fatto con QE fermo a 375 miliardi di sterline, ma 11 dei 39 analisti interpellati si attendo invece un aumento del’ammontare del piano di acquisti. Lo scorso mese erano saliti a tre i membri del comitato di politica monetaria della Boe favorevoli a un aumento a 400 miliardi di sterline. Sempre lo scorso mese il governatore uscente ha rimarcato che il Comitato di politica monetaria della Boe è pronto ad affrontare un periodo di alta inflazione, sopra il target del 2%, per sostenere la crescita economica e favorire il calo della disoccupazione.
“La nostra preferenza va all’opzione che oggi aumentino l’asset purchase facility, dato che il mese scorso 3 membri su 9, incluso il governatore Mervyn King, avevano votato per un aumento immediato del programma di acquisto titoli” commentano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.
“La nostra preferenza va all’opzione che oggi aumentino l’asset purchase facility, dato che il mese scorso 3 membri su 9, incluso il governatore Mervyn King, avevano votato per un aumento immediato del programma di acquisto titoli” commentano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.
“Sono fondamentalmente tre le argomentazioni che supportano l’opportunità di un aumento dello stimolo in essere – precisano da Intesa Sanpaolo – In primis la ragione che ha spinto i 6 membri dissenzienti il mese scorso a respingere la proposta di immediato aumento dello stimolo era una ragione “debole”, ovvero il dubbio che questa mossa da sola non sia sufficiente a migliorare in modo significativo le prospettive di crescita dell’economia britannica. Secondo punto, nelle ultime settimane almeno un paio dei membri dissenzienti hanno rilasciato dichiarazioni interpretabili come una possibile apertura a cambiare idea, ovvero a votare a favore di un maggiore stimolo monetario. Infine, il quadro congiunturale rimane debole e la stessa BoE ritiene che uno stimolo addizionale non genererebbe in questa fase rischi verso l’alto sull’inflazione che rimane elevata per altre regioni”.
Nel caso in cui non venisse deciso oggi, il tempo “limite” sarebbe, a nostro avviso, tra aprile e maggio al massimo.
Bce: focus su nuove previsioni di crescita dell’area euro
A più di una settimana dall’esito elettorale in Italia, l’Eurotower dovrà decidere quanto peso dare alla “minaccia” italiana sulla ripresa dell’Europa. Si attendono infatti le parole del governatore Mario Draghi nel corso della confernza stampa che prenderà il via alle 14.30.
A più di una settimana dall’esito elettorale in Italia, l’Eurotower dovrà decidere quanto peso dare alla “minaccia” italiana sulla ripresa dell’Europa. Si attendono infatti le parole del governatore Mario Draghi nel corso della confernza stampa che prenderà il via alle 14.30.
“Nel caso della Bce non sono attesi cambiamenti dei tassi – affermano gli esperti di Mps Capital Service – mentre sulle manovre non convenzionali non escludiamo eventuali modifiche della tipologia di asset accettati come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento. Draghi potrebbe inoltre mostrare un’eventuale apertura per un futuro taglio del tasso di riferimento.
Al momento nessuna spaccatura per il costo del denaro: stando alle previsioni elaborare dagli analisti di Bloomberg i tassi rimarranno invariati allo 0,75% (56 su 61 economisti). Solo 5 si attendono un taglio di 25 punti base. Secondo l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo il focus dei mercati sarà “sulle nuove previsioni di crescita dell’area che verranno presentate oggi, e che saranno riviste al ribasso, nonché sulle parole di Draghi quando si troverà a parlare di cambio”.