Notizie Valute e materie prime Euro ancora in picchiata aspettando Draghi, mai così in basso dal 2003

Euro ancora in picchiata aspettando Draghi, mai così in basso dal 2003

5 Marzo 2015 08:52
Nuovo sell-off sull’euro che aggiorna i minimi a oltre 11 anni contro il dollaro Usa. Il cross eur/usd è sceso fino a 1,1026 questa mattina per poi attestarsi a 1,1037 (-0,35% rispetto al close della vigilia). La spinta ribassista si è acuita ieri in scia alle deboli letture finali arrivate dagli indici Pmi servizi dell’eurozona e sulle attese per la riunione della Bce di oggi. 
Non solo Draghi, movimenti tecnici potrebbero innescare nuova discesa o rimbalzo
Non sono attese novità di rilievo da parte dell’Eurotower, ma le parole di Draghi potrebbero contribuire ad alimentare ulteriormente il movimento ribassista spingendo la divisa unica europea sotto la soglia di 1,10. “Per la tenuta di tale livello saranno fondamentali le parole di Draghi questo pomeriggio”, confermano gli analisti di Mpc Capital Services. 
Non sono però da escludersi delle prese di profitto se si considera che l’euro da inizio anno ha già perso oltre l’8% contro il biglietto verde. “Gli investitori potrebbero decidere di prendere profitto dopo i movimenti di discesa implementatisi di recente o di spingere ulteriormente a ribasso l’euro – commenta oggi Matteo Paganini, analista di Fxcm – movimenti prettamente tecnici ed indipendenti dalla parole di Draghi (a meno di evidenti sorprese, un market mover direzionale e di scenario potrebbe essere rappresentato da eventuali commenti sulla situazione greca)”.
Gli investitori guardano a possibili ulteriori dettagli sul programma di quantitative easing da 60 miliardi di euro al mese. Atteso anche l’aggiornamento delle stime economiche che potrebbero contenere una revisione al rialzo delle stime di crescita. La Bce inoltre pubblicherà le stime sull’inflazione per la prima volta fino al 2017. 
Dietrofront anche della sterlina in attesa della BoE
Debole anche la sterlina scesa in area 1,524 contro il dollaro Usa. “Nel momento in cui dovessimo assistere ad un taglio di tassi (a nostro parere improbabile per la giornata di oggi) – rimarca Paganini – le reazioni potrebbero condurre il pound verso l’area di 1,5100, con scenari ribassisti di breve periodo da non escludere a priori anche in caso di un nulla di fatto da parte della BoE”.