ETF select dividend, catturare le performance dei titoli con cedola ricca
Selezionare titoli di società in grado di garantire nel lungo periodo un dividendo corposo e crescente può rilevarsi una scelta vincente per sovraperformare rispetto al mercato, soprattutto in contesti di elevata incertezza. Storicamente i titoli che forniscono i maggiori rendimenti presentano infatti una volatilità minore rispetto alla media del mercato e possono rappresentare un paracadute nelle fasi ribassiste.
I criteri per selezionare dei titoli non devono però limitarsi alla logica del dividendo più sostanzioso, ma bisogna valutare se la cedola appare sostenibile nel lungo termine. L’obiettivo di catturare rendimenti superiori a quelli della media di mercato non deve infatti prescindere dalla capacità delle società di garantire nel tempo un flusso di dividendi elevato e costante, un onere che solo società solide dal punto di vista economico e finanziario possono sostenere.
Strumenti come gli ETF permettono un’immediata diversificazione dell’investimento rispetto all’opzione di investire direttamente su singoli titoli ad elevato dividend yield e per gli investitori è presente una vasta gamma di fondi a gestione passiva che vanno a replicare indici “select dividend” che selezionano i titoli al proprio interno in base principalmente al tasso di dividendo storico. Sul mercato EtfPlus di Piazza Affari sono diversi gli ETF proposti da Deutsche Bank, iShares e Lyxor che vanno a replicare indici “select dividend” sui mercati globali o su specifiche aree (Europa, Usa o Asia).
“Uno dei temi che ha caratterizzato la fine del 2011 e che prevediamo continuerà nel 2012 sarà il tema dei titoli azionari ad elevato dividendo – ha rimarcato a ETF News Danilo Verdecanna, il managing director in Italia di State Street Global Advisors – che hanno sovraperfomato gli indici tradizionali mostrando che gli investitori sono alla ricerca di elevati dividendi che incidono molto nell’attuale contesto di bassi rendimenti”. Proprio alla tematica dividendo saranno rivolte alcune delle nuove emissioni di State Street in Italia.
La selezione delle azioni che entrano a far parte di questi indici avviene in relazione al cosiddetto dividend yield, ossia il rapporto tra l’ ultimo dividendo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e l’ultimo prezzo dell’azione. Guardando l’andamento da inizio 2009 a oggi (vedi grafico a pagina 5) l’Euro Stoxx Select dividend 30, che misura l’andamento delle 30 principali azioni europee ad alto rendimento, ha mostrato una sovraperformance rispetto alla media del mercato salendo di oltre il 10% rispetto al +1,8% circa dell’Eurostoxx 50, benchmark delle 50 principali blue chips europee.
Nell’indice l’Euro Stoxx Select dividend 30, ponderato in base al rapporto dividendo/prezzo netto, sono incluse le società che hanno un tasso di crescita del dividendo storico non negativo negli ultimi cinque anni e un rapporto tra dividendo e utile netto per azione inferiore o uguale al 60%. Quest’ultima condizione è propedeutica alla selezione di azioni di società caratterizzate da una sana e prudente gestione che reinvestono buona parte degli utili generati all’interno dell’azienda. E’ prevista una revisione trimestrale dei componenti dell’indice sottostante.
Tra gli ETF “select dividend” presenti a Piazza Affari, oltre alle differenze per area geografica dei vari indici sottostanti, c’è anche il differente metodo di replica con gli ETF iShares che adottano una replica fisica del sottostante acquistando direttamente i titoli facenti parte dell’indice che si intende replicare, mentre Deutsche Bank e Lyxor utilizzano la replica sintetica attraverso l’utilizzo di contratti swap.
L’appeal dell’alto dividendo
Le azioni ad alto rendimento potrebbero confermarsi tra più gettonate anche nei prossimi mesi. Tra le dieci idee d’investimento per il 2012 proposte da Credit Suisse c’è infatti anche quella dell’investimento in titoli che offrono dividendi elevati e stabili, con la casa d’affari elvetica che rimarca come la principale motivazione risieda nel fatto che “le consistenti disponibilità liquide di molte società potrebbero determinare maggiori esborsi di dividendi”. Adatti per gli investitori meno propensi al rischio. E’ dello stesso avviso Ad van Tiggelen, senior strategist di ING Investment Management, che vede in questo 2012 le azioni sovraperfomare le obbligazioni anche se “non sarà gennaio per sempre”, riferendosi ai forti ritorni dall’azionario nel primo mese del 2012. “Gli investitori che si rifocalizzeranno sugli utili e sulla crescita dei dividendi saranno probabilmente ricompensati”, è l’opinione di van Tiggelen. “Anche gli investitori con scarsa propensione al rischio dovrebbero quindi valutare seriamente gli aspetti positivi delle azioni di aziende solide, che versano regolarmente elevati dividendi”, commenta Peter Stenz, Senior Portfolio Manager di Swisscanto, sottolineando come il pagamento regolare di dividendi elevati è infatti la caratteristica di aziende che ottengono buoni utili anche in condizioni congiunturali negative”. Stenz sottolinea come una strategia conservativa, fondata sui dividendi, mostra i propri vantaggi soprattutto se confrontata con altre classi di asset. Ad esempio rispetto ai titoli di stato. I tassi di interesse per le obbligazioni di alta qualità sono oggi così bassi da non offrire nemmeno riparo da un pur basso tasso di inflazione. Secondo la valutazione di Swisscanto il rendimento da dividendi in Europa nel 2012 dovrebbe essere del 4,5% circa, un valore nettamente superiore rispetto ai titoli di numerosi stati.