Apple alla conquista del Dow, come mordere la mela con gli ETF
L’ennesimo anno da record e l’imminente ingresso anche nel mercato degli smartwatch fanno di Apple l’incontrastata regina di Wall Street. Il colosso ci Cupertino ha festeggiato il successo globale dei nuovi iPhone 6 riuscendo ad essere la prima società a superare la soglia dei 700 miliardi di dollari di capitalizzazione (raggiunto lo scorso mese un picco a 775 mld di dollari). Il prepotente rally dell’ultimo anno secondo gli operatori di mercato è destinato a continuare con il consensus Bloomberg che vede il titolo raggiungere quota 138,5 dollari, il 10% circa sopra i livelli attuali, ma diversi analisti vedono Apple spingersi anche oltre quota 150 dollari. “L’impostazione rimane rialzista e presto le quotazioni potrebbero raggiungere i 150 dollari, grazie proprio all’extra performance derivante dalle vendite dell’Apple Watch”, rimarca Vincenzo Longo, market strategist di IG.
Apple mette una marcia in più al Nasdaq
La prepotente ascesa di Apple in Borsa non ha mancato di fare da trampolino per l’intero settore hi-tech con il Nasdaq Composite tornato sopra la soglia dei 5mila punti per la prima volta dal 2000. L’indice tecnologico sta confermando la sua capacita di performare meglio rispetto agli altri principali indici a stelle e strisce. E anche qui c’è lo zampino di Apple che ha un peso preponderante nell’indice tecnologico.
La capitalizzazione record raggiunta da Apple si traduce in un cospicuo peso del titolo negli indici a capitalizzazione in cui è compreso. Da solo il titolo della creatura di Steve Jobs conta per oltre il 14% dell’indice Nasdaq 100, che risulta il sottostante di molti ETF. Più contenuto il suo apporto all’S&P 500 (3,88%). Apple primeggia nella maggior parte degli indici statunitensi che risultano ponderati in base a criteri di capitalizzazione e ora si appresta a fare il suo debutto anche nell’indice Dow Jones Industrial Average a partire dalla chiusura delle contrattazioni del prossimo 18 marzo al posto di AT&T. Un debutto storico che permetterà al Dow Jones – sostanzialmente invariato da inizio anno e con un +8% a 12 mesi rispetto al +18% del Nasdaq 100 – di aumentare la sua componente tecnologica. Va ricordato che rispetto agli altri principali indici di Wall Street, il DJIA risulta l’unico che non pesa i suoi componenti per capitalizzazione di mercato, ma per prezzo.
L’incidenza di Apple sui vari ETF legati a Wall Street
L’umore in Borsa della Mela Morsicata inizierà a influenzare anche quello degli ETF che si rifanno al Dow Jones Industrial Average, composto da una selezione di 30 blue chip statunitensi. In Italia sono al momento solo due gli ETF che si rifanno a tale indice, proposti da iShares e Lyxor, mentre la maggior parte degli ETF su Wall Street si rifanno a S&P 500 a Nasdaq 100. Sono presenti anche replicanti su altri indici quali Msci Usa e Msci Usa Large Cap. Per avere un’esposizione solo marginale ad Apple ci sono invece gli ETF legati a indici non a capitalizzazione, come il Ftse Rafi Us 1000 che seleziona e pondera le mid e large cap statunitensi in base all’analisi fondamentale.