ETF, dalla consulenza a pagamento agli investitori privati: i filoni di Vanguard. Portafoglio? Occhio a Uk e Ue

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Sui mercati hanno soffiato e continuano a soffiare i forti venti della volatilità, una spallata è arrivata al cosiddetto eccezionalismo dell’equity Usa a favore dell’Europa. Europa che diventa sempre più interessante con la Germania e i suoi piani di spesa. Questi alcuni temi trattati da Giulio Renzi-Ricci, head of asset allocation di Vanguard Europe, che ha fatto il punto sui primi sei mesi dell’anno e ha poi fornito una view per la restante parte del 2025. Lo ha fatto in occasione dell’incontro con la stampa che si è tenuto ieri a Milano dal titolo “Vanguard: 50 Anni di leadership. Crescere insieme agli investitori in Italia”.
Un incontro durante il quale è intervenuto anche Simone Rosti, responsabile per l’Italia e Sud Europa di Vanguard, che ha illustrato i piani di crescita dell’asset management Usa in Italia e ha snocciolato qualche numero. Il sesto anno nella Penisola ha visto, infatti, le masse in gestione di Vanguard salire ancora: “se nel 2024 sono stati superati i 10 miliardi, nel 2025 è stata oltrepassata la soglia dei 15 miliardi”.
Dalla consulenza a pagamento agli investitori privati: i filoni di Vanguard
L’Italia resta un mercato in espansione per Vanguard. “Siamo stati i primi a portare il tema dei costi in Italia”, ricorda Rosti che rimarca un mantra della società: “tutti devono guadagnare, soprattutto l’investitore”. “Una volta che si guadagna la fiducia, diventa un moltiplicatore”, aggiunge ancora il manager, spiegando come siano cresciute non solo le masse (oltre 15 miliardi nel 2025) ma anche il valore del brand.
Una premessa per poi lasciare spazio alcuni “grandi capitoli”, come quello della consulenza a pagamento, ma anche quello degli investitori privati. Sul primo punto, dibattuto da anni, ha precisato: “Nei prossimi dieci anni anni sarà quello a più alta crescita per diverse ragioni, partendo dall’analisi dei numeri registrati nel mercato Usa. Oltreoceano la consulenza a pagamento rappresenta, infatti, circa il 70% contro il 15% dell’Europa”. Sul secondo punto ha, invece, dichiarato: “l’adozione degli ETF e la crescita da parte degli investitori privati, in Germania e non solo, è un tema soprattutto a livello generazionale. La componente generazionale è la “bomba ad orologeria” per i prossimi anni”. Insomma, da una parte il cosiddetto “investitore fai da te” e dall’altra chi cerca un supporto. “Dinamiche che spingeranno industria (10-15 anni) verso nuova architettura”, aggiunge Rosti.
Bce vs Fed: le attese
Non solo sui mercati ma anche in termini di politica monetaria prosegue la marcia a velocità diversa della Banca centrale europea (Bce) e della Federal Reserve (Fed) nel cammino di allentamento sui tassi iniziato per entrambi gli istituti nel corso dello scorso anno. E se la Bce ha annunciato ben 8 tagli da giugno 2024, la Fed ha tagliato il costo del denaro tre volte nel 2024 e dallo scorso dicembre ha sfoderato la sua modalità attendista.
“Lato Fed ci attendiamo due tagli nel corso del 2025, con il primo che potrebbe essere annunciato dopo l’estate, probabilmente nel corso del meeting di settembre”, stima il responsabile dell’asset allocation di Vanguard sottolineando come il mercato del lavoro Usa “tenga duro” in un contesto d’inflazione ancora “sticky”. Le previsioni di crescita sono improntate all’ottimismo, con il Pil americano visto a +1,5% rispetto alla precedente stima di +0,8%. “Si tratta di uno scostamento importante perché ci attendiamo un impatto positivo dai nuovi accordi commerciali tra Usa e Cina”, afferma Renzi-Ricci.
Lato eurozona, invece, Vanguard vede i tassi all’1,75% per la fine anno. “Ma c’è il rischio di un atteggiamento più dovish per fine anno, con più tagli, in scia all’evoluzione dello scenario e dei dati”, avverte l’esperto che vede inflazione Ue in area 1,7% a fine 2025, al di sotto quindi del target della Bce.
Wall Street, ma anche equity Uk ed Europa in primo piano
Vanguard vede ancora “prospettive positive per un Wall Street che potrebbe continuare a registrare un trend positivo nel medio-lungo termine”, ma indica l’equity Ue e UK come l’asset class del momento. “Credo che un approccio diversificato con azionario Ue e UK abbia senso in questo momento, sono a sconto rispetto ad azionario Usa”, spiega l’esperto che nelle battute finali della conferenza si sofferma anche sul dollaro che resta uno dei temi caldi sul mercato. “Il dollaro adesso è in fair value”, precisa Renzi-Ricci pur ammettendo che definire i contorni di quello che può accadere nei prossimi mesi in tema valutario è difficile.