Notizie Notizie Mondo ESG e AI spingeranno i mercati nel secondo trimestre

ESG e AI spingeranno i mercati nel secondo trimestre

2 Aprile 2024 12:07

Dopo un avvio d’anno a vele spiegate, i mercati finanziari sono entrati in un secondo trimestre che si preannuncia scoppiettante. I possibili tagli dei tassi stimoleranno gli investimenti delle aziende, che si tradurranno in una spinta concreta in primis per intelligenza artificiale (AI) ed energie rinnovabili (ESG). Due temi da considerare per chi investe, seguendo due mantra conclamati: diversificazione e qualità. A fornire una view completa e dettagliata sul tema, anche geograficamente parlando, è il Market Outlook per il secondo trimestre realizzato da Carlo De Luca (Responsabile Investimenti) e Alessio Garzone (Assistant Portfolio Manager & Senior Analyst) di Gamma Capital Markets.

L’avvio positivo nel 2024

In particoolare, i mercati hanno registrato ottime performance da inizio anno, con i principali indici azionari che hanno chiuso il primo trimestre in positivo: il Nasdaq 100 a +8,49%, l’S&P500 a +10,16% e l’Euro Stoxx 50 a +12,43%. Il miglior settore in USA è stato quello della tecnologia, guidata dai Semiconduttori a +29% circa da inizio anno, mentre in Europa a performare meglio sono state le Auto&Parts con +15% circa da inizio anno. Aver focalizzato la nostra attenzione e ponderato maggiormente i nostri investimenti proprio su entrambi i settori da inizio anno ci ha sicuramente premiato.

Le prospettive sul Q2

Il boom dell’intelligenza artificiale e le tendenze cicliche e strutturali si stanno traducendo in opportunità a lungo termine. Oltre alla tecnologia, che abbiamo già ridotto nelle recenti revisioni alle nostre principali strategie azionarie, il forte mercato del lavoro e la crescita dei salari dovrebbero continuare a stimolare i consumi interni. I futuri tagli dei tassi contribuiranno a ridurre i costi per le aziende, in primis fra tutte quelle legate alle energie rinnovabili (come solare, eolico e idrogeno) che dovrebbero trarre vantaggio dalla possibilità di investire in tecnologia innovativa a minori spese. Per tale ragione, continuiamo a tenere una quota di Alternative Energy nei nostri portafogli, convinti che il punto più basso in termini di valutazioni sia ormai vicino. In termini geografici, preferiamo Cina e India, oltre agli Stati Uniti, con una piccola partecipazione di aziende europee, soprattutto nei settori a bassissima valutazione, come l’automotive. Continuiamo a preferire la tecnologia, ma in questa fase di mercato preferiamo sottopesarla, soprattutto se partiamo di titoli tech a grande capitalizzazione (tra cui Amazon, Microsoft, Meta Platform, Nvidia). Siamo usciti da alcuni grandi brand, uno fra tutti Apple, che ci piace poco a causa dei rischi specifici del settore e della significativa presenza in Cina (20% delle attuali revenue provengono da lì) che la sta penalizzando.

Il dilemma degli utili

In termini di valutazione, il P/E dei principali indici azionari risulta essere più basso rispetto agli anni precedenti e questo è principalmente dovuto dalla forte crescita degli utili aziendali, soprattutto nel settore della tecnologia e nello specifico dei semiconduttori. Il punto di domanda è se la crescita degli utili sarà sostenibile nei prossimi periodi. Secondo la nostra view, la risposta a questa domanda è sì, perché spinta da una domanda in forte crescita e dalla forte assunzione di massa della tecnologia che risulta essere sempre più una scelta esistenziale, senza la quale si è fuori dal mercato. Ovviamente il flusso dati rimane altamente volatile, soprattutto se pensiamo alle prossime pubblicazioni di dati relativi all’inflazione che può, come già successo nei mesi scorsi, generare volatilità sui mercati e destabilizzare gli indici, anche se per pochi giorni. I rischi geopolitici continuano ad essere dietro l’angolo con le principali nazioni al mondo che corrono ad incrementare la spesa militare e a raggiungere accordi internazionali di cooperazione alla difesa dei confini.

Insomma, secondo gli esperti di Gamma Capital Markets, in questa fase è preferibile mantenere un approccio diversificato, con particolare attenzione alla qualità. Sul comparto obbligazionario, in funzione di protezione del portafoglio, siamo investiti in emissioni euro corporate investment grade, con rendimento a scadenza medio del 3.80% e una duration media di 4,5.