Equity vincente nel secondo semestre, la view dello strategist numero 1 di BNP Paribas
I mercati finanziari sono stati scossi negli ultimi mesi da diversi fattori: il ritorno prepotente del rischio sovrano, i deludenti dati macro degli States, la fiammata del prezzo delle commodity, il terremoto in Giappone, l’inflazione galoppante in Cina e il rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Un mix di fattori che ha spiazzato molti investitori, sempre più dubbiosi su quali asset allocation favorire nella seconda parte dell’anno. BNP Paribas prova a dare una risposta attraverso il suo responsabile mondiale della strategia d’investimento, Vincent Troulet, che questa mattina Finanza.com ha incontrato a Milano.
La domanda chiave è appunto dove investire negli ultimi mesi del 2011. Ecco, in sintesi, la strategia di Troulet: favorire l’azionario, soprattutto nei mercati emergenti, i corporate bond high yeld e, in una prospettiva di medio termine, le commodity. Lo strategist della banca francese consiglia di sottopesare i bond governativi e di fare attenzione all’oro, prevedendo inoltre la ripresa del dollaro e la debolezza dello yen. Secondo BNP, il trend sull’azionario dovrebbe essere positivo anche nei mercati “maturi”, supportato da un’accelerazione nelle operazioni di M&A e dal ciclo elettorale delle presidenziali Usa. Dal 1967, nel terzo anno di presidenza (Obama è stato eletto nel novembre 2008) l’azionariato Usa ha garantito un ritorno medio di quasi 15 percentuali.
Tra l’equity dei mercati maturi e quello degli emergenti, la “strongest call” è verso gli ultimi. L’azionario degli emergenti, spiega Troulet, vanta una valutazione attraente rispetto all’equity globale e resta intatto il trend di riallocazione. Nel 2004, infatti, le azioni quotate sulle Borse dei Paesi emergenti rappresentavano il 3% circa della capitalizzazione mondiale di mercato mentre nel 2009 la percentuale era salita oltre i 15 punti. La fine del secondo round di quantitative easing è invece un fattore negativo per i bond governativi e secondo l’esperto dell’istituto transalpino il Treasury decennale salirà solamente al 4% entro fine anno e il Bund a 10 anni arriverà al 3,5-4%.
Per Troulet non vi è la necessità di un Q3 e la fine del secondo round avrà l’impatto maggiore sui Treasury, anticipando un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve all’inizio del 2012. In conclusione, secondo lo strategist di BNP Paribas, la crescita globale resta forte, anche se l’intensità della crescita ha già raggiunto il suo massimo, e l’inflazione, per il momento, è solo un problema legato al prezzo delle commodity. Un nuovo shock sulle materie prime potrebbe però rappresentare l’ostacolo maggiore alla crescita. E il forex? Troulet prevede il rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro con un target 2011 tra 1,25 e 1,35, mentre lo yen dovrebbe perdere terreno sia nei confronti del biglietto verde (cross dollaro-yen 2011 visto a 85-95) sia rispetto alla moneta unica (cross euro-yen 2011 visto a 111-124).