Notizie Notizie Italia Solo 3 major oil allineate ai target di sostenibilità, Eni tra queste

Solo 3 major oil allineate ai target di sostenibilità, Eni tra queste

25 Novembre 2021 19:05

Solo tre major petrolifere risultano già allineate per rispettare i GOALS indicati dall’Accordo di Parigi. Tra queste c’è l’italiana ENI, insieme a TotalEnergies e Occidental Petroleum. Solo queste tre major su un totale di quasi 60 giganti dell’energia sono in linea con il percorso per limitare il riscaldamento globale a +1,5° C, stando a quanto si evince dalla valutazione di Transition Pathway Initiative ( TPI ), un’iniziativa globale guidata da proprietari di asset che valutano la preparazione delle aziende per la transizione verso una bassa impronta di carbonio.
Imperial Oil e Tatneft invece sono stati considerati allineati con il percorso +2°C degli Accordi di Parigi, mentre tutte le altre sono destinate a sforare tali target.

Il TPI ha valutato gli attuali livelli di emissioni delle società, nonché la forza dei loro piani di riduzione delle emissioni fino al 2030 e 2050, e la probabilità che li raggiungano con gli attuali approcci di governance e investimento aziendale.

I produttori di combustibili fossili di tutto il mondo stanno subendo pressioni da parte di governi, investitori e consumatori per ridurre le emissioni di gas serra utilizzando fonti di energia più pulite per mantenere il riscaldamento globale limitato a 1,5 gradi. Ma le strategie climatiche variano da azienda ad azienda e questo le rende difficili da confrontare.

 

In arrivo Plenitude

Il percorso di Eni verso un futuro da leader di settore nella transizione energetica passerà per Plenitude, nuova società che ingloberà i business retail e rinnovabili e la cui IPO è una delle più attese del 2022. La nuova entità di Eni si inquadra nella strategia e nell’impegno a lungo termine della società di essere una compagnia energetica decarbonizzata e incentrata sulla sostenibilità con obiettivo Net Zero entro il 2050.

 

Analisi Tecnica

Dopo aver raggiunto il massimo relativo l’8 novembre in area 12,83 euro, Eni nelle ultime sedute sembra stia per perdere forza, soprattutto dopo la candela rossa del 19 novembre. Il titolo ha infatti bucato al ribasso un supporto statico di breve a quota 12,40 euro, livello che aveva precedentemente sorretto i prezzi ad inizio mese ed ora sta funzionando da resistenza. La situazione tecnica rimane favorevole sul titolo che sembra voler recuperare, almeno in ottica di medio periodo, i prezzi pre-crollo causato dalla pandemia nel marzo 2020. Fino a quando Eni rimane al di sopra della trendline costruita dal 29 ottobre 2020 la situazione sul titolo rimane impostata al rialzo e si segnala la posizione del prezzo al di sopra sia della media mobile a 200 che a 50 periodi. Al rialzo i livelli da monitorare sono la resistenza 12,40 euro e i massimi relativi di 12,80 mentre, in caso di ribassi, il primo supporto da cui i prezzi possono ripartire è in area 12 euro e poi 11,41. Si segnala un rallentamento degli scambi con volumi in decrescita e una posizione “neutra” del RSI che si attesta in zona 50 da diverse sedute mostrando incertezza di breve sul titolo.