Notizie Notizie Italia Eni protagonista a Piazza Affari su recupero petrolio. Presentati i conti 2015

Eni protagonista a Piazza Affari su recupero petrolio. Presentati i conti 2015

26 Febbraio 2016 09:22
Eni sotto i riflettori a Piazza Affari nel giorno della pubblicazione dei risultati consolidati del quarto trimestre e del preconsuntivo 2015. E grazie al recupero delle quotazioni del petrolio, con il Wti e il Brent che viaggiano rispettivamente sopra 33 e 35 dollari al barile, il titolo del big energetico italiano guadagna circa il 4,8% a 12,68 euro ad azione, posizionandosi tra i migliori del Ftse Mib. 
Prima dell’avvio dei mercati europei, Eni ha alzato il velo sui conti finanziari. Nel dettaglio, il risultato operativo adjusted su base standalone si è attestato a 0,86 miliardi di euro nel trimestre (-64%), e a 4,1 miliardi nell’intero 2015 (-64%). Il risultato netto adjusted (ossia al netto delle componenti straordinarie) su base standalone è invece sceso a -0,20 miliardi nel trimestre, e a +0,34 miliardi nell’intero 2015 (-91%). La perdita netta da operazioni continue è stata di 6,89 miliardi nell’ultimo scorcio dell’anno e di 7,79 miliardi nel 2015 “per effetto di svalutazioni indotte dallo scenario petrolifero adottato da Eni”. Il risultato netto complessivo ha registrato -8,46 miliardi nel trimestre e a -8,82 miliardi nel 2015. 
Il consiglio di amministrazione intende proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,80 per azione di cui 0,40 distribuiti nel settembre 2015 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,40 per azione, si legge in una nota, sarà messo in pagamento a partire dal 25 maggio 2016 con stacco cedola il 23 maggio 2016.
Indicazioni positive sono giunte dal fronte esplorazione: nel 2015 sono stati registrati 1,4 miliardi di barili di nuove risorse aggiunte verso un target di 0,5 miliardi, “grazie anche alla scoperta del supergiant di Zohr nell’offshore dell’Egitto”, precisa la società. 
Petrolio: trend proseguirà debole
Nel capitolo dedicato alla “evoluzione prevedibile della gestione” Eni mette in evidenza che il quadro macroeconomico globale per il 2016 evidenzia rischi e incertezze a causa del rallentamento dell’attività produttiva in Cina, nell’Eurozona e nei paesi esportatori di commodity.
“Il prezzo del petrolio dopo aver toccato i valori minimi degli ultimi tredici anni sotto i 30 dollari al barile è previsto proseguire in un trend debole a causa degli squilibri strutturali del mercato gravato dalla sovrapproduzione e dalle incertezze sulle prospettive di crescita a medio lungo termine della domanda energetica”, si legge in una nota. Sulla base di questo quadro macroeconomico il gruppo di San Donato Milanese ha rivisto al ribasso per tutti gli anni di piano il riferimento Brent utilizzato per la redazione del piano strategico 2016-2019: in particolare il riferimento brent di lungo temine è stato ridotto a 65 dollari rispetto ai 90 dollari utilizzati per la redazione del piano precedente.