Notizie Notizie Italia Eni: in atto il nuovo assetto, focus su società satellite e downstream. Gli effetti sul titolo

Eni: in atto il nuovo assetto, focus su società satellite e downstream. Gli effetti sul titolo

13 Settembre 2024 11:36

Al via il nuovo assetto di Eni che porterà alla piena emersione del valore delle società satellite, all’ulteriore rafforzamento delle eccellenze operative dei business nuovi e tradizionali, all’accelerazione e completamento della trasformazione industriale della Chimica e del downstream tradizionale. Questo è quello che si legge in una nota della società petrolifera, ma il titolo (+1% a 14 euro) fatica a risollevarsi dai minimi toccati l’11 settembre. Quali sono le implicazioni della nuova riorganizzazione e le indicazioni fornite dall’analisi tecnica sul titolo?

Le priorità strategiche del nuovo assetto

“Questo nuovo assetto rappresenta un’importante evoluzione organizzativa che darà ulteriore forza all’esecuzione della nostra strategia. La nuova organizzazione ci permetterà di diffondere ulteriormente la nostra eccellenza operativa in tutte le aree di business, di accelerare il percorso strategico verso la decarbonizzazione e massimizzare la creazione di valore, con grande attenzione alla trasformazione e rilancio dei business strutturalmente penalizzati dallo scenario, in un quadro di forte presidio sull’efficienza”. Questo il commento dell’ad di Eni, Claudio Descalzi, presentando la nuova organizzazione al cda.

Le priorità strategiche su cui orientare l’organizzazione di Eni riguardano:

  • lo sviluppo ed emersione del valore delle società satellite nei settori tradizionali e nei nuovi business (a oggi Vår Energi e Azule da un lato, Plenitude ed Enilive dall’altro), attraverso l’ingresso di nuovi partner e la quotazione, con cui creare sempre maggiore valore da destinare alla crescita dei business legati alla transizione energetica e alla remunerazione degli azionisti;
  • il rafforzamento delle performance operative che hanno contraddistinto i successi Eni negli ultimi anni con miglioramento del time-to-market e dell’eccellenza operativa anche nelle nuove iniziative industriali legate alla transizione (bioraffinerie, CCS, etc);
  • il completamento dell’integrazione della value chain Oil&Gas up/midstream, Power e Trading, per catturare tutti i margini a valle della catena del valore;
  • l’accelerazione della trasformazione industriale della raffinazione tradizionale in bio, della chimica verso nuove piattaforme specializzate, circolari e bio, e del risanamento ambientale verso nuovi mercati, aumentando le potenzialità dei business di transizione e puntando al recupero di marginalità;
  • la continua spinta sull’efficienza, sullo sviluppo tecnologico e sulle capabilities distintive dei servizi offerti dai centri di competenza trasversali per contribuire a un’organizzazione flessibile e snella.

Nuova organizzazione a favore del modello satellitare

L’obiettivo della nuova organizzazione è quello di far emergere il valore delle società satellite e l’accelerazione della ristrutturazione del downstream tradizionale. La struttura si compone di tre nuove divisioni:

  1. Una neo-costituita struttura “Chief Transition & Financial Officer” guidata da Francesco Gattei (CFO & COO) a cui fanno riferimento Plenitude ed Enilive oltre alla responsabilità dell’elaborazione e implementazione della strategia economica e finanziaria di Eni;
  2. Global Natural Resources (ex Natural Resources) guidata da Guido Brusco (COO). Include le attività di upstream, GGP a cui verranno integrate la Power Generation & Marketing e la Trading Oil. La divisione già includeva anche la CCS e l’agri-hub;
  3. Industrial Transformation, guidata da Giuseppe Ricci (COO) al fine della ristrutturazione della Chimica (Versalis) e la trasformazione del downstream (Raffinazione) includendo anche le attività di risanamento ambientale (Eni Rewind).

“Riteniamo che la decisione possa avere implicazioni positive per il titolo in quanto viene rafforzata la volontà di estrarre valore dal modello satellitare di Eni – la quotazione di Plenitude ed Enilive hanno ancor più rilevanza – e contemporaneamente ristrutturare i business al momento meno performanti” affermano gli analisti di Equita.

“Nel corso degli ultimi mesi, Eni ha venduto quote di minoranza di Plenitude ed Enilive (per quest’ultima la trattativa è ancora in corso) ad una valutazione media di 11x EV/EBITDA per l’intero 2024 rispetto a 3x del gruppo. Anche l’importanza della ristrutturazione dei business non performanti è molto rilevante in quanto Versalis ha perso a livello di EBIT 390 milioni di euro nel primo semestre 2024 e 614 milioni nell’intero 2023, ed è probabilmente uno degli aspetti più sfidanti del piano ENI” concludono gli esperti della banca d’affari.

Il punto tecnico sul titolo Eni

Dal punto di vista grafico, Eni si trova in una fase di risalita dai minimi di settembre. La tendenza attuale è ribassista nel medio termine, ma ci sono segnali di un potenziale rimbalzo se i livelli chiave vengono infranti con forza e volumi crescenti.

Dal punto di vista algoritmico, il prezzo di Eni è al di sotto delle medie mobili a 50 (in giallo) e 200 giorno (in arancione), suggerendo una fase di debolezza nel breve termine. La presenza sotto queste medie indica che la tendenza ribassista potrebbe continuare, a meno di un’inversione significativa. Anche la trendline discendente (in viola), costruita sui massimi di aprile e agosto, conferma che Eni è ancora in una fase ribassista. Finché il prezzo non riuscirà a rompere questa resistenza dinamica, le pressioni ribassiste potrebbero persistere. Tuttavia, la trendline ascendente (in blu), che funge da supporto dinamico, è stata testata sporcata il 10 settembre ma è stata recuperata con il rialzo di oggi.

Dal punto di vista degli indicatori tecnici, l’oscillatore RSI a 14 periodi si attesta a 42,3, indicando una situazione neutra, ma vicina a una condizione di ipervenduto. Se il RSI dovesse scendere sotto i 30, ciò segnalerebbe una possibile occasione di acquisto, con un potenziale rimbalzo dei prezzi. Il MACD è leggermente sotto lo zero, suggerendo una moderata pressione ribassista. Tuttavia, un incrocio rialzista con la linea del segnale potrebbe indicare un’inversione di tendenza nel breve termine.

Analizzando il Volume Profile (gli istogrammi a sinistra del grafico), emerge un’importante area di resistenza tra 14 e 15 euro, dove si è verificata un’elevata concentrazione di scambi. La linea dei prezzi col massimo volume (in rosso) è detta POC (Point Of Control) ed indica il livello (per Eni 14,4 euro) che il mercato considera come il fair value (valore corretto) nel periodo preso in considerazione (da inizio 2024).

In tale scenario, la fase di rimbalzo potrebbe spingere il titolo verso la resistenza più immediata a 14 euro. Un superamento deciso di tale livello potrebbe aprire la strada a un ulteriore rialzo con target 14,2 e 14,4 euro, e un’eventuale rottura di questa soglia potrebbe determinare la prosecuzione del trend rialzista, soprattutto se accompagnata da volumi crescenti. Al ribasso, invece, il supporto più vicino si trova a 13,9 euro che, se infranto, potrebbe dare sfogo ai venditori verso 13,7 e 13,5 euro. Quest’ultimo rappresenta un livello chiave di supporto che coincide con i minimi di periodo toccati il 17 luglio scorso.