Fiat: lo spin-off è servito, ora Marchionne accelera i tempi per salire al 51% di Chrysler
La scissione in due di Fiat è realtà. Piazza Affari infatti da oggi accoglie il nuovo titolo Fiat Industrial che ha aperto a quota 9 euro toccando un massimo a 9,09 euro. Il titolo si è poi lievemente sgonfiato e alle 10.06 quota a 8,79 euro. Valori sopra i 7 euro per Fiat spa che viaggia a 7,11 euro. Proprio lo spin-off in casa Fiat dovrebbe aver creato i problemi di quotazione dell’indice Ftse Mib che è bloccato da circa un’ora. Il peso delle due entità post de-merger nell`indice Ftse Mib rimarrà simile al 4,7% precedente la scissione.
Tra gli analisti continua la corsa ai nuovi numeri per le due nuove realtà. Oggi si sono espressi gli esperti di Equita che hanno indicato 9,8 euro il target price per Fiat Industrial e 8,9 euro per Fiat spa. Per entrambe la raccomandazione è buy. “Fiat Industrial è più appealing per la maggior visibilità, il forte fusso di cassa e la possiblità di battere significativamente le guidance 2011-12”, rimarca la nota odierna della sim milanese. Di contro Fiat SpA soffrirà probabilmente qualche debolezza nel breve a causa della minor visibilità e la maggior esposizione al rischio costo materie prime, ma resta ugualmente appealing nel medio termine per l`upside sulla partecipazione del 35% in Chrysler, le sinergie con Chrysler e i molto probabili M&A deals.
Il sondaggio condotto a fine anno da Bloomberg su quanto valgono le due nuove entità vede gli analisti valutare in media la nuova Fiat auto 6,65 euro, mentre Fiat Industrial, la società in cui sono confluiti i camion dell’Iveco e le macchine di Cnh, potrebbe assestarsi sui 9,40 euro ad azione. Una valorizzazione che condurrebbe le due società a un valore complessivo di 16,05 euro, oltre a quello che il mercato attualmente riconosce.
“La scissione permette alle due entità di focalizzarsi sul proprio business”, ha commentato oggi Sergio Marchionne presente a Piazza Affari nella cerimonia di quotazione di Fiat Industrial e Fiat spa. Il de-merger lascia le due società “libere di seguire ognuna la propria strada, in autonomia”, ha aggiunto il numero uno del Lingotto. In merito al capitolo Chrysler, Marchionne ha puntualizzato che il merger tra Fiat e la casa automobilistica di Detroit non è all’ordine del giorno, mentre Fiat intende incrementare la propria quota fino al 51% di Chrysler prima dell’Ipo della società statunitense. Quotazione che è programmata per la seconda metà del 2011.