Eni: flussi di cassa e produzione, i due elementi chiave dei conti apprezzati dagli analisti
Eni ha superato lo scoglio dei conti, pubblicati giovedì scorso, in un semestre certo non facile in scia al crollo delle quotazioni del petrolio e alla maxi perdita riportata dalla controllata Saipem. Ragionando a mente fredda gli analisti hanno apprezzato soprattutto i flussi di cassa operativi, che nei primi sei mesi del 2015 si sono attestati a 5,68 miliardi di euro, e la crescita della produzione di idrocarburi (+10,7% a 1,754 milioni di barili) che ha spinto il gruppo guidato da Claudio Descalzi a rivedere al rialzo la guidance per l’intero 2015 (+7% dal precedente +5%). Migliorate anche le previsioni su raffinazione e chimica, due settori dove il breakeven operativo è stato anticipato al 2015.
“Guardando oltre la debacle di Saipem, i risultati di Eni sono veramente impressionanti: la chiave sta nei flussi di cassa, stabili nonostante il crollo del petrolio e la perdita di Saipem”, spiegano gli analisti di Bernstein che confermano il giudizio outperform sul titolo Eni (target 20 euro) e sono possibilisti su un ulteriore rialzo della guidance qualora la cassa e i volumi saranno ancora solidi nella seconda parte dell’anno.
“L’Ebit depurato da Saipem, pari a 1,50 miliardi di euro, è di 8 punti percentuali superiore al consensus di mercato”, sottolinea Deutsche Bank che consiglia di mantenere l’azione in portafoglio (hold con target a 16 euro), per poi concentrarsi sulla produzione. “Nel secondo semestre la produzione dovrebbe essere sostenuta dall’avvio del giacimento giant a gas Perla in Venezuela e dal prossimo avvio del giacimento a olio Goliat nel mare di Barents, il pilastro della crescita dei flussi di cassa nei prossimi anni”, ricordano gli analisti della banca tedesca.
Tra i numerosi giudizi sul titolo del colosso petrolifero da segnalare il buy di Ubs con prezzo obiettivo a 19 euro, mentre è “sector perform” la raccomandazione di RBC Capital secondo cui “la guidance per il 2015 della produzione, seppure rivista al rialzo, resta prudente”. Banca Akros, che consiglia di acquistare il titolo con target a 20 euro, spiega che “la crescita della produzione, accompagnata dagli sviluppi positivi nel processo di turnaround nel business mid-downstream, fanno di Eni un’attraente opportunità d’investimento”.
“L’aumento delle stime sulla produzione, i risultati delle divisioni strategiche e la buona generazione di cassa dovrebbero avere implicazioni positive sul titolo Eni”, commentano gli esperti di Equita (hold con target a 17 euro) che non dimenticano però i risultati negativi della controllata Saipem.
Il nodo Saipem è sottolineato nei pochi giudizi negativi arrivati dalle case d’affari, come quello di Nomura che conferma di ridurre l’esposizione sul titolo con target fissato a 12,50 euro. Il broker giapponese, che rimarca comunque gli aspetti positivi della semestrale di Eni, scrive che “l’esposizione a Saipem rimane un ostacolo con l’aumento delle probabilità di un aumento di capitale”.