Poste: Todini, prospetto in Consob prima di Ferragosto e debutto in Borsa tra fine ottobre e inizio novembre
Nuovo statuto e utili raddoppiati
Venerdì scorso l’assemblea di Poste ha dato il via libera alla domanda di quotazione in Borsa ed ha approvato il nuovo statuto che entrerà in vigore con la quotazione e che prevede tra l’altro l’ampliamento del cda. Il cda del gruppo guidato da Francesco Caio ha poi approvato i conti semestrali che hanno evidenziato un utile netto di 435 milioni di euro, sostanzialmente raddoppiato rispetto 222 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, in crescita del 7% a 16 miliardi di euro sospinti dal comparto assicurativo (+10,9% a 11,2 miliardi) e dalla tenuta del comparto finanziario (2,9 miliardi), che hanno più che compensato la flessione dei ricavi per corrispondenza (-6,5% a 1,9 miliardi) dovuta alla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-11,8%).
L’intenzione di Poste e Tesoro è di mettere sul mercato una quota del 40% del gruppo postale. Una fetta sostanziosa, probabilmente tra il 30-40% delle azioni, andrà al pubblico retail con una porzione corposa riservata ai 145 mila dipendenti di Poste. Dovrebbe essere prevista una Bonus Share sulla scia di quanto fatto per Fincantieri. La valutazione del gruppo dovrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro con quindi il Tesoro che andrebbe a incassare fino a 4 mld dalla privatizzazione di Poste.