Notizie Notizie Italia Poste: Todini, prospetto in Consob prima di Ferragosto e debutto in Borsa tra fine ottobre e inizio novembre

Poste: Todini, prospetto in Consob prima di Ferragosto e debutto in Borsa tra fine ottobre e inizio novembre

4 Agosto 2015 07:39
Deposito prospetto in Consob la prossima settimana e obiettivo debutto in Borsa tra fine ottobre e inizio novembre. Poste Italiane vuole procedere speditamente verso la privatizzazione che porterà sul mercato fino al 40% del gruppo. Luisa Todini, presidente di Poste Italiane, ha confermato in un’intervista al Sole 24 Ore che il prospetto informativo verrà depositato in Consob dopo il 10 agosto ed è già stato integrato con la nuova governance societaria approvata settimana scorsa dall’assemblea dei soci. “lavoriamo perchè il debutto in Borsa avvenga in autunno – ha aggiunto la Todini – possiamo immaginare tra fine ottobre e inizio novembre”. 
In merito alla scelta di fissare la soglia al possesso azionario al livello più alto consentito, pari al 5%, la Todini ha rimarcato che il Tesoro ha optato per un tetto più elevato “con l’auspicio di incoraggiare i grandi investitori long term ad acquistare una quota importante dell’azienda e a credere in essa e in qualche modo a non frazionare troppo il capitale”. 
Banca del Mezzogiorno entrerà nel perimetro di quotazione, rinviando ogni decisione su “come valorizzarla al meglio”, ha aggiunto la Todini che, in merito ai rumor su un suo possibile approdo alla Rai, ha affermato di stare molto bene in Poste. 

Nuovo statuto e utili raddoppiati 
Venerdì scorso l’assemblea di Poste ha dato il via libera alla domanda di quotazione in Borsa ed ha approvato il nuovo statuto che entrerà in vigore con la quotazione e che prevede tra l’altro l’ampliamento del cda. Il cda del gruppo guidato da Francesco Caio ha poi approvato i conti semestrali che hanno evidenziato un utile netto di 435 milioni di euro, sostanzialmente raddoppiato rispetto 222 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, in crescita del 7% a 16 miliardi di euro sospinti dal comparto assicurativo (+10,9% a 11,2 miliardi) e dalla tenuta del comparto finanziario (2,9 miliardi), che hanno più che compensato la flessione dei ricavi per corrispondenza (-6,5% a 1,9 miliardi) dovuta alla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-11,8%).

Sul mercato il 40% del capitale e bonus share  
L’intenzione di Poste e Tesoro è di mettere sul mercato una quota del 40% del gruppo postale. Una fetta sostanziosa, probabilmente tra il 30-40% delle azioni, andrà al pubblico retail con una porzione corposa riservata ai 145 mila dipendenti di Poste. Dovrebbe essere prevista una Bonus Share sulla scia di quanto fatto per Fincantieri. La valutazione del gruppo dovrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro con quindi il Tesoro che andrebbe a incassare fino a 4 mld dalla privatizzazione di Poste.