Eni, Enel, Poste e le altre spa di Stato: la classifica dei top (e flop) manager guardando le performance a Piazza Affari
Sarà una primavera di fuoco quella che attende quest’anno il governo alle prese con il rinnovo dei vertici di tante società a partecipazione pubblica quotate a Piazza Affari. Le partite più importanti riguardano le grandi aziende quota in Borsa: Eni, Enel, Leonardo (l’ex Finmeccanica), Poste, Terna, RaiWay, Mps fino ad Enav.
Partecipate: chi vince e chi perde
Alla vigilia dei rinnovi, chi sono i manager delle varie società partecipate che hanno fatto meglio e peggio durante il loro mandato lo indica un articolo dei giorni scorsi de Il Sole 24 Ore. Al primo posto tra i gruppi che hanno meglio performato in Borsa è Enel che nel corso del secondo mandato targato Starace ha visto un aumento delle sue azioni del 73%, staccando agli azionisti una cedola passata da 0,18 euro complessivi del 2017 a 0,33 euro di quest’anno (importo minimo indicato dalla società). Il titolo ha sovraperformato rispetto al settore utility (+39% l’Euro Stoxx Utilities ) e aggiornando i massimi storici proprio in questo primo scorcio di 2020. Considerando i dividendi, il rendimento totale sfiora il 100% durante il secondo mandato di Starace, la cui riconferma è data per scontata.
A seguire Poste Italiane che sotto la guida del ceo Matteo Del Fante segna +65% in borsa e ha migliorato ricavi e utili e anche in tal caso il dividendo è passato da 0,39 staccati a giugno 2017 a 0,44 di giugno 2019 a cui si è aggiunta una cedola di 0,154 nel novembre scorso.
Nella rosa delle quotate rientra anche Enav il cui titolo, sotto la guida di Nicola Maione e Roberta Neri, ha messo a segno un progresso del 46,9% e Terna che durante il mandato di Catia Bastioli e Luigi Ferraris ha messo a segno un +36%, segnando anch’essa i nuovi massimi storici anche se con una sottoperformance rispetto al settore utilities.
In territorio negativo Eni con un total return pari a -0,43% con la conferma di Claudio Descalzi che non appare sicura. Leonardo durante la gestione Alessandro Profumo segna un -25% come rendimento totale.
La peggiore è Mps con livelli praticamente dimezzati in Borsa con alla guida il ceo Marco Morelli e il presidente Stefania Bariatti. Il colpo di reni di questo primo scorcio d’anno (+30% Ytd) non dovrebbe bastare a Morelli per ottenere la conferma alla guida della banca. Gli ultimi rumor vedono infatti la maggioranza compatta nel propendere per un cambio ai vertici della banca con la decisione che potrebbe arrivare entro fine di febbraio, in tempo per l’assemblea del 6 aprile chiamata a indicare il nuovo cda.