Notizie Notizie Italia Eni conferma obiettivi 2019 e politica dividendo, Descalzi chiarisce modifica sul capex

Eni conferma obiettivi 2019 e politica dividendo, Descalzi chiarisce modifica sul capex

26 Luglio 2019 15:18

Il colosso del petrolio italiano ha pubblicato i conti del secondo trimestre 2019. Nel complesso, il quarter ha visto risultati economici in calo a/a. Rispetto al consensus l’Ebitd adjusted e la produzione si sono allineati alle stime, mentre l’utile adjusted ha chiuso sotto le attese. Confermata anche la proposta di dividendo per 0,43 euro e la guidance. La produzione infatti crescerà tra il 2 e il 2,5%. Quanto alla guidance, l’Ad De Scalzi, relativamente alla leggera riduzione delle attese sulle capex (al di sotto degli 8 miliardi per il 2019 indicati in precedenza) ha specificato che “la nuova guidance sul capex non è un taglio, ma è una scelta di efficienza, dettata dal time to market”.

 

Il titolo perde lo 0,3% in Borsa a 14,3 euro.

 

Eni ha riportato i conti del secondo trimestre che evidenziano Ebit adjusted a 2.279 milioni, in calo dell’11% a/a, in linea con le attese del mercato. In particolare, la divisione E&P ha fissato l’Ebit adj a 2.140 milioni, in calo del 22% a/a e sotto le attese del 10%. La divisione G&P invece fissa il risultato operativo a 46 milioni (-57% a/a e -23% trim/cons). Infine, R&M e Chimica vedono l’Ebit adj a 48 milioni, sopra le attese del 20% ma sotto i dati 2018 del 28%. L’utile netto adjusted si fissa a 562 milioni (-27% a/a, -41% trim/cons). La produzione rimane stabile a 1.825 mgl di boe/g, in linea con le attese.

 

Quanto alla divisione E&P, nel secondo trimestre questa ha registrato l’utile operativo adjusted di 2.140 milioni, con una riduzione del 22% rispetto al secondo trimestre 2018. La riduzione si ridetermina in -5%, escludendo dal periodo di confronto il contributo della ex-controllata Eni Norge, oggetto di business combination con Point Resources ai fini della costituzione di Vår Energi, joint venture valutata a equity operativa dall’1/1/2019. Non solo, bisogna anche tenere conto dell’effetto dello IFRS 16 e dell’effetto negativo dello scenario riferito alla flessione del prezzo in dollari del petrolio (-7% per il marker Brent) e dei prezzi spot del gas, quest’ultimi con impatto particolare sulle vendite nei mercati europei, solo parzialmente compensati dall’apprezzamento dello USD vs. EUR (+6%).

 

Nel secondo trimestre il settore Gas & Power ha registrato l’utile operativo adjusted di 46 milioni, con una flessione del 57% rispetto al secondo trimestre 2018. Una dinamica dovuta principalmente alla rilevazione di oneri in relazione al completamento della ristrutturazione del portafoglio contratti gas long-term e ai minori margini delle vendite di GNL, parzialmente compensati dalla migliorata performance del business retail (+31 milioni) dovuta all’aumento dei clienti, in particolare power in Italia, Francia e Grecia, nonché alla maggiore efficacia/efficienza dell’azione commerciale in Italia.

 

Nel secondo trimestre 2019 il business Refining & Marketing ha registrato l’utile operativo adjusted di 76 milioni, in ripresa rispetto alla perdita del primo trimestre e in aumento del 25% rispetto al trimestre 2018. La Chimica, al pari dei principali player del settore, ha registrato una performance debole, con perdite adjusted di 28 milioni nel secondo trimestre a causa della flessione del margine del polietilene e delle altre commodity.