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Eni acquisisce attività nel golfo del Messico

30 Aprile 2007 08:31

Eni allarga i suoi orizzonti in Messico. La società guidata da Paolo Scaroni, attraverso la controllata Eni Petroleum Company, ha acquisito le attività upstream nel Golfo del Messico della Dominion, una delle maggiori compagnie energetiche americane quotata al New York Stock Exchange.
La transazione – come si legge in una nota – ha un valore complessivo di 4,757 miliardi di dollari, una cifra che include 680 milioni di dollari di asset esplorativi. Il gruppo energetico italiano ha anche comunicato che l’operazione include asset di produzione, sviluppo ed esplorazione situati nelle acque profonde e nella parte continentale del Golfo del Messico, nelle acque territoriali texane e della Louisiana.


Ma che vantaggi avrà da questa acquisizione Eni? Il deal permetterà alla compagnia italiana di diventare uno dei maggiori operatori dell’area anche di incrementare nel secondo semestre del 2007 la produzione equity nel Golfo del Messico dagli attuali 36 mila barili di olio equivalente al giorno a oltre 110 mila barili di olio al giorno, e di accrescere la propria quota di riserve provate e probabili (2P, proved and probable reserves) di 222 milioni di barili a un costo di 18,4 dollari al barile. Secondo le prime stime, nel periodo 2007-2010 la produzione dei giacimenti acquisiti da Eni raggiungerà mediamente i 75 mila barili di olio equivalente al giorno.


Ma non solo. Eni aumenterà anche il proprio portafoglio esplorativo nel Golfo del Messico grazie a nuove licenze con un significativo potenziale produttivo. Adesso, si attendono le approvazioni governative, all’esercizio di diritti di prelazione entro 30 giorni dalla notifica (che riguardano meno del 5% delle riserve 2P complessive) e ad altre condizioni consuetudinarie. Intanto, il completamento della transazione, che rientra nella strategia di Eni volta ad acquisire riserve di idrocarburi e incrementare la produzione in aree strategiche, è atteso per il 2 luglio 2007.


L’importanza strategica di questa operazione è stata ribadita dall’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni che ha commentato: “Aumentiamo le nostre produzioni, realizziamo importanti sinergie con le altre attività Eni negli USA, raggiungiamo la taglia dimensionale necessaria per le nostre operazioni nel Golfo del Messico, e mettiamo a profitto tecnologie, competenze ed esperienze di Eni nell’off-shore e nell’off-shore profondo”.