Enel giganteggia a Piazza Affari, possibile maxi-plusvalenza su OP. Titolo avvicina tp analisti dopo +33% in un mese
Il dossier Open Fiber scalda in Borsa il titolo Enel che svetta sul Ftse Mib con un balzo arrivato a oltre +2,8% in area 7,69 euro. Il ruggito odierno di Enel sospinge tutta Piazza Affari. Enel è infatti la maggiore società di tutta Piazza Affari con quasi 78 miliardi di euro di capitalizzazione (più del doppio della seconda che è ENI a 33 mld circa).
Per Enel si tratta dei nuovi massimi dallo scorso 6 marzo con quotazioni lievitate di oltre un terzo nel giro di poco più di un mese. Le ultime indiscrezioni di mercato indicano in 7 miliardi di euro la valutazione data dal fondo Macquarie a Open Fiber a livello di EV. Valutazione superiore al range tra 3 e 6 miliardi di cui si parlava nelle scorse settimane.
“La valutazione indicata è molto elevata e potrebbe consentire ad Enel l’incasso di un equity value di circa 2 miliardi (quota del 50% con circa 3 mld di debito a fine 2020) con un significativo capital gain sull`investimento, che a fine 2019 aveva un book value di 400 mln circa”, argomentano gli analisti di Equita SIM che confermano la view positiva su Enel con rating Buy. Secondo gli analisti la potenziale creazione di valore potrebbe essere di 1,6 mld, ossia il 2% circa della market cap di Enel.
Il 16 giugno, in risposta a rumor della carta stampata, Enel ha confermato di aver ricevuto una offerta non vincolante da parte del fondo Macquarie per rilevare, in tutto o in parte, del 50% del capitale di Open Fiber posseduto da Enel.
Ascesa prepotente in Borsa nell’ultimo mese
In questi mesi il titolo ha riportato ampiamente in positivo (+8%) il saldo da inizio anno. Spicca l’oltre +33% nell’ultimo mese (il 15 maggio il titolo viaggiava a 5,76 euro). Durante questo periodo il titolo ha addirittura inanellato una striscia record di 13 sedute consecutive in rialzo sotto la spinta per le attende di nuovi ingenti investimenti nelle rinnovabili trainati dall’UE. La proposta sul Recovery Fund poggia infatti su misure specifiche per stimolare la transizione energetica.
Nelle scorse settimane Credit Suisse, che annovera Enel tra le proprie top pick, ha rimarcato come Enel sia nella posizione migliore per guidare la transizione energetica in Europa considerando che è la principale utility europea sia in termini di capacità rinnovabile installata (43 GW a livello globale) sia per le aggiunte pianificate (14 GW nel 2020-22); in secondo luogo, la flessibilità della sua pipeline, con 20 GW di progetti disponibili da costruire nel 2020-22; terzo motivo è la solidità del bilancio e della liquidità (25 miliardi disponibili per 6 miliardi di scadenze nel periodo 2020-21).
Nell’aggiornamento del piano aziendale di novembre il management di Enel potrebbe aumentare ulteriormente gli obiettivi di crescita rinnovabile e questo è il catalizzatore chiave di Enel nel contesto del Green Deal.
Tra gli analisti fioccano i buy, ma upside adesso appare limitato
In generale il consensus degli analisti raccolto da Bloomberg indica una larga maggioranza di Buy, pari al 76,7%, con il 20% che è Hold e solo il 3,3% che dice Sell. Il prezzo obiettivo medio è di 7,77 euro, ossia poco sopra i livelli raggiunti attualmente dal titolo.
Enel nel primo trimestre 2020 ha riportato un utile netto in crescita del 10,5% a 1.281 milioni di euro, mentre i ricavi calano del 12,2% a 19.985 milioni di euro contro i 22.755 milioni precedenti. Confermata la guidance 2020-22 ma nessun target specifico per il 2020 a causa delle numerose incertezze sugli effetti COVID, currency e one-offs.