Notizie Certificates Enel ed Eni rallentano il Ftse Mib, exploit di Unicredit

Enel ed Eni rallentano il Ftse Mib, exploit di Unicredit

16 Aprile 2019 17:48

Nuova seduta intonata al rialzo per Piazza Affari che aggiorna i massimi a oltre 8 mesi. L’indice Ftse Mib ha chiuso in moderato rialzo dello 0,12% a quota 21.918 punti, mancando anche oggi il superamento in chiusura della soglia dei 22 mila punti.
Maglia rosa di giornata a Tenaris (+3,38%) dopo che la corte d’appello argentina ha riesaminato la decisione preliminare del 27 novembre 2018 dei giudici di primo grado che coinvolgeva Paolo Rocca, presidente e ceo di Tenaris. E’ stato così annullato il procedimento sulla base dell’assenza di “motivi necessari e sufficienti per collegare il signor Rocca agli atti e sono necessarie ulteriori indagini sui pagamenti”, riferisce Tenaris in una nota.

Unicredit ha una marcia in più tra le banche

Segue a ruota la migliore tra le banche, Unicredit, salita di oltre il 3% dopo l’accordo con le autorità degli Stati Uniti per mettere fine al lungo contenzioso aperto per aver violato negli anni le sanzioni americane all’Iran. Secondo i termini dell’accordo, la banca di piazza Gae Aulenti dovrà pagare una sanzione di 1,3 miliardi di dollari. La somma dovuta è interamente coperta dagli accantonamenti stanziati, ha precisato Unicredit, che aveva accantonato una cifra superiore. Tanto che ci sarà “una liberazione delle risorse accantonate nel primo trimestre” con un impatto positivo sul conto economico di circa 300 milioni di euro al netto delle tasse e sul ratio Cet1 di circa +8,5 punti base. Proprio questo aspetto viene rimarcato da Goldman Sachs che a inizio mese ha inserito il titolo Unicredit nella sua Conviction Buy List e ritiene che un ulteriore miglioramento del capitale di 7bps potrebbe derivare da una dismissione di immobili nel primo quarter.

Nuovi problemi in Slovacchia per Enel

Sul versante opposto del listino milanese figurano le big energetiche Eni (-1,56%) ed Enel (-1,86%). Su quest’ultima tornano a emergere i problemi in arrivo dalla Slovacchia con l’intensificarsi ulteriore delle pressioni sugli azionisti di Slovenske Elektrarne, la maggiore utility del paese partecipata da Enel, Eph e dallo Stato slovacco. Slovenske Elektrarne ha annunciato che i costi di altri due reattori dell’impianto nucleare di Mochovce lieviteranno di altri 270 milioni di euro con un ritrado fino a 8 mesi dell’avvio della prima unità.

Oggi è stato anche il giorno del debutto di Nexi, più grande Ipo dell’anno. Il debutto non è stato dei migliori con chiusura a -6,22%. Nexi, società italiana attiva nel settore dei pagamenti digitali, si è presentata al cospetto del listino milanese dopo un collocamento riservato agli investitori istituzionali conclusosi con il prezzo di collocamento fissato a 9 euro per azione, che corrisponde con una capitalizzazione pari a 5,7 miliardi comprensivi dell’aumento di capitale di 700 milioni, con enterprise value di 7,3 miliardi.