Enel e le altre utility in spolvero sul Ftse Mib, steccano invece Eni e le banche
Giornata positiva per Piazza Affari che ha leggermente rallentato nella seconda parte di seduta nonostante la sponda positiva dei nuovi record di Wall Street. Il Ftse Mib segna in chiusura +1,34% a 19.858 punti dopo che nell’intraday si era spinto oltre il muro dei 20mila punti con un rialzo di oltre il 2%.
Un assist per i mercati Ue arriva dalla discesa dell’euro in area 1,18 contro il dollaro dopo che ieri si era spinto fino a 1,20. Una discesa favorita anche dalle parole del capo economista della Bce, l’irlandese Philip Lane, che ha sottolineato l’importanza del cambio euro/dollaro, sebbene non sia un esplicito target della politica monetaria. Parole che fanno capire come l’Eurotower monitori l’andamento dell’euro e un suo eccessivo apprezzamento potrebbe comportare delle contromosse.
Dal fronte macro, in attesa delle non farm payrolls statunitensi in arrivo venerdì, il sondaggio elaborato dalla società Adp sul saldo delle buste paga del settore privato statunitense si è attestato a +428mila. Gli analisti pronosticavano un dato più che doppio (+950mila).
Exploit di Atlantia, vola anche Interpump
Sul parterre milanese spicca oggi il +16% di Atlantia con gli ultimi rumor che vedono vicino un accordo con CDP sull’uscita dei Benetton da Autostrade con oggi un incontro tra le parti. L’accordo prevederebbe l’uscita di Atlantia da ASPI in due tappe. Stando a quanto riportato da Repubblica, lo spin-off da Atlantia di un veicolo con il 70% di ASPI (Atlantia ha 88% di ASPI), dove sarà effettuato un aumento di capitale da 6 mld riservato a CDP e altri fondi. Il cash-in sarà utilizzato per 4 bn a riduzione del debito di ASPI e per 2 mld per acquisire il 18% nelle mani di Atlantia, con una valutazione della società pari a 11 mld.
In vetrina in generale gli industriali con CNH a +4,49%. Continua la volata di Interpump salita del 7,67% a 31,72 euro all’indomani dei conti trimestrali che sono andati oltre le attese a livello di redditività e free cash flow. Gli analisti di Equita SIM hanno abbassato del 2,5% le stime sui ricavi 2020 a 1,265 mld, mentre quelle sull’ebitda sono salite leggermente a 275 mln con la conferma del rating buy sul titolo. Giudizio positivo mantenuto anche da Mediobanca Securities che dice ‘outperform’ con target price rivisto al rialzo da 28,8 a 30,8 euro. Gli analisti di piazzetta Cuccia sottolineano come la maggior sorpresa dai conti di ieri arriva dalla marginalità con ebitda margin al 22% nonostante il calo dei ricavi del 17,8%.
Nell’automotive molto bene Ferrari con +1,25%, mentre Fca ha segnato +0,57% all’indomani dei dati sulle immatricolazioni Italia hanno segnato una stabilizzazione ad agosto con -0,4% rispetto a un anno prima grazie principalmente all’effetto degli incentivi all’acquisto di auto che hanno riguardato anche le auto diesel e benzina con emissioni non superiori a 110 g/km di CO2.
Segno più anche per Enel (+1,92% a 7,648 euro) che ha finalizzato l’emissione di un bond ibrido perpetuo da 600 milioni di euro. In generale molto bene tutte le utility con +3% per Snam e +2,81% Terna.
Banche e oil nelle retrovie
Tra i segni meno spicca invece ENI a -1,19%. Male anche Saipem a -1,13% e Tenaris a -0,95%. Pesano le quotazioni in calo per il petrolio che non ha trovato sponda nel calo maggiore del previsto delle scorte petrolifere statunitensi. I dati diffusi poco fa dall’Energy Information Administration (EIA) evidenziano un calo di ben 9,3 milioni di barili la scorsa settimana rispetto ai -1,9 mln delle stime di consensus.
Male infine le banche con Banco BPM a guidare i ribassi con -1,56% per cento. In affanno anche Unicredit (-0,99%).