Enel accelera su piano cessioni, in vendita gli asset in Slovacchia e Romania
Prende slancio il processo di dismissione di asset da parte di Enel she si appresta alla dismissione degli asset posseduti in Slovacchia e in Romania. Ieri il Consiglio di Amministrazione di Enel ha esaminato gli sviluppi del programma di vendita di asset funzionale al rafforzamento della struttura patrimoniale del gruppo, secondo quanto previsto dal Piano industriale 2014-2018, e l’amministratore delegato Francesco Starace ha informato il board che, nell’ambito di tale programma, sono stati individuati come possibile oggetto di vendita da parte del Gruppo Enel gli asset di generazione posseduti in Slovacchia e gli asset di distribuzione e vendita posseduti in Romania.
Il cda ha si è riservato di esaminare e valutare nei prossimi mesi, all’esito delle procedure di vendita delle indicate partecipazioni possedute dal Gruppo Enel in Slovacchia e in Romania, le offerte dei potenziali acquirenti.
Il programma di dismissione di asset da parte dell’utilities italiana, già avviato nel 2013, è di complessivi 6 miliardi di euro ed è finalizzato alla riduzione dell’indebitamento finanziario del gruppo. Attualmente sono state realizzate dismissioni per circa 1,6 miliardi di euro e il gruppo mira a cessioni per i restanti 4,4 mld entro fine anno. Enel ieri sera ha rimarcato che gli asset slovacchi e rumeni concorreranno a tale programma unitamente ad ulteriori asset non strategici per un controvalore complessivo superiore all’obiettivo residuo di 4,4 miliardi di euro.
Gli asset posti in vendita
Per quanto riguarda la Slovacchia, il perimetro oggetto di cessione riguarda il 66% del capitale sociale di Slovenske Elektrarne, posseduto da Enel per il tramite di Enel Produzione, che è il principale operatore nazionale nel settore della generazione di energia elettrica con una quota di mercato prossima all’80%. Slovenske Elektrarne dispone di un parco centrali caratterizzato da una capacità installata di 5.700 MW e da un mix equilibrato di fonti di generazione, dal nucleare all’idroelettrico al termoelettrico, ed ha realizzato nel 2013 ricavi per 2.888 milioni di euro ed un Ebitda di 708 milioni di euro.
Per quanto riguarda la Slovacchia, il perimetro oggetto di cessione riguarda il 66% del capitale sociale di Slovenske Elektrarne, posseduto da Enel per il tramite di Enel Produzione, che è il principale operatore nazionale nel settore della generazione di energia elettrica con una quota di mercato prossima all’80%. Slovenske Elektrarne dispone di un parco centrali caratterizzato da una capacità installata di 5.700 MW e da un mix equilibrato di fonti di generazione, dal nucleare all’idroelettrico al termoelettrico, ed ha realizzato nel 2013 ricavi per 2.888 milioni di euro ed un Ebitda di 708 milioni di euro.
Per quanto riguarda la Romania, il perimetro oggetto di cessione riguarda il 64,4% del capitale sociale di Enel Distributie Muntenia SA e di Enel Energie Muntenia SA, il 51% del capitale sociale di Enel Distributie Banat SA, di Enel Distributie Dobrogea SA e di Enel Energie SA, nonché il 100% del capitale sociale della società di servizi Enel Romania Srl (posseduti da Enel per il tramite di Enel Investment Holding BV). Le società sopra indicate gestiscono una rete elettrica di circa 91.000 chilometri nelle regioni di rispettiva competenza, dove distribuiscono circa 14 TWh all’anno (con una quota di mercato del 34% su base nazionale) e vendono quasi 9 TWh all’anno a circa 2,6 milioni di clienti, di cui 2,4 milioni residenziali (con una quota di mercato del 20% su base nazionale) e 0,2 milioni business (con una quota di mercato del 38% su base nazionale). Le medesime società hanno realizzato nel 2013 ricavi per 1.118 milioni di euro ed un Ebitda di 289 milioni di euro.
Sia per la Slovacchia sia per la Romania, il Gruppo Enel ha provveduto nei giorni scorsi a notificare formalmente l’avvio dei processi di vendita alle società partecipate ed ai relativi azionisti di minoranza (rappresentati da società o enti a partecipazione statale), nonché a nominare gli advisor finanziari (BNP Paribas e Deutsche Bank nel caso degli asset slovacchi e Citigroup e UniCredit nel caso degli asset rumeni) e legali chiamati a supportare il processo medesimo.