Elezioni Usa: Clinton torna a salire nei sondaggi dopo assoluzione Fbi per l’emailgate, i mercati festeggiano
A due giorni dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti l‘Fbi ha deciso di assolvere ancora una volta la candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton, riguardo l’inchiesta emailgate. La notizia ha fatto risalire la candidata preferita agli investitori nei sondaggi. L’ultimo rilievo di Abc/Washington Post vede Clinton al 48% dei consensi contro il 43% del rivale Donald Trump. La candidata democratica è tornata in testa anche secondo il Politico/Morning Consult, con tre punti di vantaggio: 45% a 42%.
Buone notizie per la Clinton sarebbero giunte anche dal voto anticipato in alcuni Stati. Secondo quanto emerge dalle prime rilevazioni, gli elettori che hanno approfittato del fine settimana per recarsi alle urne in anticipo avrebbero espresso la preferenza per la candidata democratica.
Torna dunque la speranza per i mercati finanziari di vedere la loro favorita, la Clinton, uscire vittoriosa nella corsa alle elezioni presidenziali dell’8 novembre. La notizia ha fatto festeggiare i listini asiatici, che si sono mossi tutti in territorio positivo, con la Borsa di Tokyo che ha chiuso questa mattina con un +1,61%.
Clinton salva dall’emailgate
Dopo la riapertura dell’inchiesta emailgate, lo scorso 28 ottobre), che aveva innervosito i mercati settimana scorsa sull’incertezza dell’esito delle elezioni Usa, il direttore dell’Fbi, James Comey, ha ancora creato sorpresa. In una lettera al Congresso americano, resa pubblica ieri, Comey, ha fatto sapere che la Clinton non sarà incriminata per l’emailgate. Confermando la decisione di luglio, l’agenzia non contesterà alcun crimine alla candidata democratica riguardo l’utilizzo di un server di posta elettronica privato per messaggi istituzionali e documenti top secret quando era Segretario di Stato (2009-2013).
La reazione del candidato rivale alle elezioni, Donald Trump, non si è fatta attendere. Trump avrebbe denunciato un “sistama truccato” che protegge la Clinton.