Notizie Notizie Mondo Elezioni Usa, Biden vs Trump: cosa potrebbe cambiare per i mercati e per i “Big Five”  

Elezioni Usa, Biden vs Trump: cosa potrebbe cambiare per i mercati e per i “Big Five”  

12 Agosto 2020 14:29

 

La corsa alla Casa Bianca si risveglia con la notizia che il democratico Joe Biden ha scelto Kamala Harris come suo vice. Si tratta della prima afroamericana candidata alla vicepresidenza. “Ho l’onore di annunciare di avere scelto Kamala Harris, combattente senza paura e uno dei migliori funzionari pubblici del paese come mia vice”, scrive su Twitter Biden. Un annuncio accolto con favore anche dall’ex presidente Usa, Barack Obama che, sempre da Twitter, commenta: “Conosco la senatrice Kamala Harris ha lungo tempo. È più che preparata per l’incarico. Ha trascorso la sua carriera a difendere la Costituzione. Questa è una bella giornata per il nostro paese. Adesso andiamo a vincere”.

Soppesare gli impatti nell’anno della pandemia

Questa è la cronaca delle ultime ore sulle elezioni americane che rappresentano senza dubbio uno degli appuntamenti clou della seconda parte dell’anno (si terranno il 3 novembre), e sono un evento seguito da sempre da vicino anche dai mercati finanziari. Certo, quest’anno lo scoppio della pandemia Covid e la crisi generata con le conseguenze economico-finanziarie ha impattato anche sulla corsa alle presidenziali. “La pandemia ha pesantemente interferito con le convention nazionali dei due partiti, vale a dire il primo atto di quel processo che culminerà nelle votazioni autunnali. Per i democratici, l’evento avrebbe dovuto essere tre settimane fa. Ora, per entrambe le fazioni si parla di fine agosto, con una partecipazione molto ridotta e principalmente virtuale. Ma un circo virtuale non è affascinante ed esuberante come uno vero”, sottolinea Joseph V. Amato, chief investment officer equities di Neuberger Berman in una analisi dal titolo “Il circo sta arrivando in città”. Un’elezione su cui aleggiano “enormi incertezze, poiché i dati sul virus e sull’economia continuano a oscillare tra due estremi e i candidati si ritrovano ad andare a caccia di voti tra un elettorato mai così polarizzato a memoria d’uomo”.

 

Biden vs Trump e le politiche in gioco

Anche per Julian Howard, lead investment director, multi asset portfolios di GAM Investments, è opportuno analizzare le implicazioni in vista di novembre, tenendo in considerazione che “il 2020 è un anno che richiede di essere esaminato più da vicino dagli investitori, vista la già citata pandemia di coronavirus e il conseguente shock economico. La posta in gioco è teoricamente più alta del solito e le differenze in termini di politica potrebbero davvero contare, soprattutto data la relativa resilienza del mercato di quest’anno”.

 

Nella sua analisi, l’esperto di GAM parte dai candidati.Se il presidente Trump dovesse assicurarsi un altro mandato di quattro anni, è possibile che la belligeranza con la Cina possa aumentare, che un altro picco di coronavirus possa andare fuori controllo e che il deficit fiscale diventi ingestibile”, afferma aggiungendo però che “la tassazione delle imprese con un secondo mandato Trump resterebbe probabilmente bassa facendo seguito all’intervento dell’attuale amministrazione, il Tax Cuts and Jobs Act del 2017″. Ciò significherebbe, spiega ancora, che le grandi imprese negli Stati Uniti continuerebbero ad essere incentivate a mantenere le loro riserve di liquidità nel Paese, consentendo un accesso immediato e senza penalità per gli investimenti futuri.

 

E sul fronte democratico?  Secondo Howard, l’irresponsabilità fiscale non può essere considerata un pericolo relativo, data la posizione repubblicana. “È tuttavia probabile un aumento dell’imposta sulle società e sulle plusvalenze per dimostrare una distribuzione più equa del carico fiscale in America”, afferma indicando probabilmente come effetto più significativo per i mercati l’impatto di un’amministrazione democratica sul settore tecnologico. I titoli tecnologici – in particolare i “Big Five“, Facebook, Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet – hanno trainato il mercato azionario statunitense non solo durante la pandemia ma anche negli anni precedenti. Mentre l’attuale amministrazione era riluttante a partecipare alle discussioni dell’Ocse sull’imposizione di una tassa digitale globale, ricordano da GAM, molti Democratici stanno raccogliendo segnali di allarme da parte dei consumatori rispetto al potere monopolistico delle grandi aziende tecnologiche.

 

Perchè queste elezioni potrebbero non contare molto per gli investitori

“Una presidenza di Biden relativamente inattiva con un Senato repubblicano potrebbe addirittura creare uno scenario ‘best of both worlds’ in cui le politiche fiscali caratterizzate da tasse basse rimangono in vigore, ma le dichiarazioni e i drammi su Twitter legati a commercio e diplomazia e causa di volatilità cessano di esistere”, dichiara l’esperto. Anche il (presunto) scenario peggiore di una vittoria democratica totale potrebbe non essere così male per due motivi: in primo luogo, il mercato azionario statunitense è stato fiorente negli ultimi mesi anche quando Biden ha superato Trump nei sondaggi con un certo margine.

La seconda ragione per cui una sweep di Biden potrebbe essere più benigno del previsto è che il “techlash” potrebbe non funzionare come previsto. Gli scorpori di aziende tecnologiche potrebbero essere positivi per gli investitor. Recenti analisi hanno dimostrato che i singoli titoli delle aziende che compongono Alphabet potrebbero venire scambiati a un valore superiore di oltre il 30% rispetto a quello registrato con l’attuale struttura aziendale.

Howard invita poi a considerare anche lo scenario in cui Trump vince su tutta la linea. “Se da un lato una tale prospettiva susciterà senza dubbio sgomento in alcuni trimestri, dall’altro assicurerebbe probabilmente un ‘business as usual’ per il capitalismo americano sotto forma di tasse contenute e bassa regolamentazione”, spiega.  “Le elezioni americane del 2020 sono state descritte come imprevedibili e non si aveva un clima socio-politico così febbrile dalla fine degli anni Sessanta. Ma nessuno dei possibili risultati elettorali oggi indica un disastro imminente. Queste elezioni potrebbero semplicemente non contare molto per gli investitori“, conclude l’esperto di GAM.