Elezioni Uk: vincono i conservatori, balzo di sterlina e Borsa. Torna ipotesi Brexit? Ecco le implicazioni
L’impasse politica che si temeva in Gran Bretagna non ci sarà, perché alle elezioni politiche che si sono svolte ieri, sono usciti vittoriosi i conservatori di David Cameron, smentendo tutti i sondaggi. Secondo le prime proiezioni diffuse dalla Bbc, i conservatori hanno conquistato 325 seggi, infliggendo una nuova e inattesa sconfitta ai Laburisti di Ed Miliband, a cui sarebbero andati 232 seggi. L’esito definitivo arriverà nel corso della mattinata, ma già questi numeri garantirebbero a Cameron la maggioranza assoluta (fissata a 326). Tra le altre forze politiche in corso, si è assistito a un boom dei nazionalisti scozzesi (lo Scottish National Party), che si sarebbero accaparrati 56 seggi. Gli euroscettici di Nigel Farage avrebbero ottenuto invece solo due seggi, in quanto penalizzati dal sistema elettorale maggioritario.
Balzo della sterlina e della Borsa
In scia alle prime indiscrezioni sull’esito delle elezioni in Gran Bretagna, la sterlina ha iniziato a correre. L’esito, infatti, rimuoverebbe il rischio politico e i timori di un prolungato periodo per la formazione di governo. Nelle prime ore del mattino, sugli scambi asiatici, la moneta inglese è balzata in avanti rispetto al dollaro raggiungendo quota 1,5520. “L’esito subito ripercossosi sui mercati è stato clamoroso – commenta Davide Marone di Fxcm – in quanto la sterlina ha vissuto un vero e proprio exploit mettendo a segno oltre 2 figure contro il dollaro americano“. Oltre che al mercato valutario, la notizia ha dato slancio anche alla piazza azionaria di Londra, che è partita con un balzo di oltre 2 punti percentuali per poi rallentare la corsa a un +1,5%.
Cosa aspettarsi adesso?
Nella corsa al voto, i conservatori hanno proposto tagli alle prestazioni sociali, nessun aumento delle tasse e una crescita più cauta della spesa pubblica rispetto ai laburisti. “Ciò suggerisce che il risultato delle elezioni è positivo per il mercato in quanto la questione del debito sarà migliore rispetto a quella che si poteva ipotizzare sulla base dei sondaggi pre-elettorali”, sostiene James Knightley, analista di Ing. Tuttavia, l’implicazione più importante riguarda il referendum sull’Ue, promesso da David Cameron, entro la fine del 2017. Un appuntamento che alimenterà l’incertezza sui mercati, timorosi di assistere a un cosiddetto Brexit, vale a dire a un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. “Il rischio più evidente – spiega Knightley – è che questo scenario possa far perdere slancio all’economia inglese e di conseguenza la Bank of England sia costretta ad alzare i tassi di interesse in modo più cauto”.
Un altro aspetto importante che emerge dal voto inglese è il successo avuto dal Partito nazionalista scozzese, che ha vinto praticamente tutti i seggi in Scozia. “Ciò suggerisce che David Cameron dovrà offrire maggiori poteri decentrati al fine di scongiurare un’altra campagna per l’indipendenza scozzese”.