Elezioni UK: sterlina sotto pressione o la negatività è già stata scontata?
Il Regno Unito non è abituato alle trattative post-elettorali per la formazione dei governi. Il testa a testa tra conservatori e laburisti potrebbe tuttavia rendere necessario un sostegno esterno da parte di partiti minori per formare una maggioranza dopo le elezioni del 7 maggio. Come influirà questa incertezza sulla sterlina?
In poco più di nove mesi la sterlina è passata da 1,719 nei confronti del dollaro a 1,4563, minimi segnati lo scorso 13 aprile. La caduta, pari al 15%, è il riflesso del cambiamento di posizione che ha interessato Bank of England e Federal Reserve nell’ultimo anno. Nella prima metà del 2014 la BoE era accreditata come la banca centrale che per prima avrebbe alzato i tassi di interesse. È ben noto poi come lo scenario sia cambiato. Oggi non c’è alcun dubbio che sarà la Fed ad alzare i tassi di interesse per prima e si ha anche la ragionevole certezza, o quasi, che possa farlo a settembre. Per contro il primo rialzo dei tassi di interesse nel Regno Unito rimane ancora in un futuro indeterminato. In questo caso la ragionevole certezza, o quasi, è che non sarà nel 2015.
Anche perché nel futuro immediato c’è l’appuntamento elettorale del 7 maggio. I sondaggi pronosticano un testa a testa tra i Conservatori di David Cameron e i Laburisti di Ed Milliband. Non è tanto la vittoria dell’uno o dell’altro fronte a preoccupare, quanto l’elevata probabilità, quasi certezza, che nessuno sarà in grado di formare un governo senza il sostegno dei partiti minori. Ai quali bisognerà concedere qualcosa in cambio del sostegno.
In tutto questo lo spazio per recuperi della sterlina appaiono molto limitati. Michel Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK è però stupito della “capacità di recupero della sterlina nonostante le preoccupazioni sullo stallo politico che uscirà dalle urne”. La valuta britannica “scambia vicino a massimi pluriennali contro euro, dollaro australiano e yen giapponese”. La sterlina non è così debole infine. E non è detto che si indebolirà nelle sedute che mancano alle elezioni. “Certo – spiega Hewson – questo può succedere e ci vuole coraggio ad andare contro il pensiero comune che pronostica incertezza prima e dopo le elezioni e ribassi della sterlina, anche fino a 1,35 contro dollaro, minimi del 2009. I grafici tuttavia, se dimentichiamo per un attimo il pensiero comune, dicono altro in termini di movimento sui prezzi. Sembrano suggerire il rischio di un ritorno sopra 1,50 verso 1,55. Cosa che, a sua volta, rende improbabile una discesa verso 1,35 prima delle elezioni. Solo una discesa sotto i minimi di aprile a 1,4560 potrebbe modificare questa view. Anche perché – conclude lo strategist – è possibile che molta della negatività sul cable sterlina/dollaro sia già prezzata dal mercato”.