Banche: Abi, sospese rate per 14 miliardi, erogati 5,5 miliardi alle Pmi a fine febbraio
“Sono state complessivamente 40.776, tra ottobre 2013 e febbraio 2015, le domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 14 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 1,7 miliardi”. E’ quanto è emerso in una nota diffusa dall’Associazione bancaria italiana (Abi) in cui sono presenti i risultati dell’ultimo monitoraggio sull’Accordo per il credito 2013, iniziativa attiva fino allo scorso 31 marzo e rinnovata con il nuovo Accordo per il credito 2015 tra l’Abi e tutte le altre associazioni d’impresa, in vigore fino al 31 dicembre 2017.
L’analisi relativa alla distribuzione delle domande di sospensione accolte per attività economica dell’impresa richiedente ha evidenziato che: il 27,1% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero“; il 14,9% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria“; il 18,6% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche“; il 8,1% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato“; il 6,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura“; il restante 25,1% agli “altri servizi“.
In attesa degli ultimi dati relativi a marzo, l’Abi ha ricordato che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti.
L’associazione ha inoltre dato conto dei risultati di Progetti investimenti Italia, uno strumento che, come sottolineato dall’Abi, “si conferma strumento positivo per la domanda di credito delle Pmi”: al 28 febbraio 2015 sono state accolte 18.701 domande di finanziamento per un controvalore erogato di 5,5 miliardi di euro su un plafond complessivo di 10 miliardi, destinato alle Pmi in bonis che intendano effettuare investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa. Così un’altra nota, diffusa dall’Abi a seguito della rilevazione aggiornata delle operazioni effettuate.
L’iniziativa finalizzata a favorire la crescita degli investimenti delle imprese è stata rinnovata con il recente Accordo per il Credito 2015. L’Abi ha sottolineato che “l’utilizzo delle risorse messe a disposizione è un segnale importante nella prospettiva di ripresa della domanda di credito per investimenti e rilancio economico dell’Italia”. Analizzando nel dettaglio le richieste di finanziamento presentate e accolte, si è rilevato che il 77,6% delle domande riguarda investimenti in beni materiali. Considerando le sole richieste accolte, quelle “coperte” dal Fondo di garanzia per le Pmi, dall’Ismea o dalla Sace, nonché dai Confidi, rappresentano il 18,3%.
Nell’ambito dei finanziamenti erogati quelli di durata superiore a tre anni sono pari al 73,1%. Disaggregando inoltre i dati per tipologia d’impresa emerge che il 41,2% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore “industria“; il 29,4% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore “commercio e alberghiero“; il 7,3% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore “artigianato“; il 4,7% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore “edilizia e opere pubbliche“; il 3,8% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore “agricoltura“; il restante 13,6% ad aziende del comparto “altri servizi“.