Notizie Trading e Mercati Ecco chi esulta in Borsa a un mese da scoppio conflitto: analisi su indici, settori e singoli titoli. Due big del Ftse Mib a ridosso del podio (e uno tra i worst)

Ecco chi esulta in Borsa a un mese da scoppio conflitto: analisi su indici, settori e singoli titoli. Due big del Ftse Mib a ridosso del podio (e uno tra i worst)

24 Marzo 2022 16:19

Molte performance a doppia cifra e c’è anche chi sfiora le tre cifre. Il bilancio dell’ultimo mese in Borsa, ossia da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, vede tanti titoli fare la voce grossa sulle Borse europee, così come ci sono alcuni che hanno pagato duramente dazio e tra questi anche un’italiana.

Il recupero delle ultime due settimane ha portato anche le Borse europee ad azzerare grossomodo i ribassi post-scoppio del conflitto, con Dax e Cac 40 che strappano un lieve segno positivo nel saldo a un mese, mentre il Ftse Mib è ancora sotto di quasi il 2%. Dai dati aggiornati a poco dopo l’apertura di Wall Street di oggi, l’azionario Europa ha nettamente sottoperformato rispetto a quello USA (+4,5% l’S&P 500 nell’ultimo mese), in linea con il fatto che le ripercussioni economiche della guerra andranno a impattare in maniera più consistente sul Vecchio continente.

Risorse di base in testa, piccola sorpresa al secondo posto

Volgendo lo sguardo ai migliori settori, a spiccare come da attese è la performance del Basic Resources con +13%, grazie al rally prepotente dei prezzi delle materie prime. Un po’ sorprendente invece il secondo posto dell’health care (+8%) che ha fatto leva sul suo status di settore rifugio in momenti di incertezza come quello scatenato dall’attacco di Mosca all’Ucraina. Terzo posto per i servizi finanziari (+6,9%) che lascia fuori dal podio gli energetici (+6,9%). Di contro tra i settori più penalizzati spicca quello auto & parts (-9,7%), così come le banche (-32,6%) che comunque hanno recuperato buona parte dei cali nelle ultime sedute.

 

Passando infine ai singoli titoli, a vincere nettamente con questo nuovo scenario bellico è stata la tedesca Rheinmetall, con un sontuoso +98,3%, che diventa +130% se si guarda alla performance YTD. UN titolo che ha tratto chiaramente forte giovamento dal conflitto ucraino e dalla decisione della Germania di incrementare le spese militari in maniera considerevole, con uno stanziamento di ben 100 miliardi di euro. E la prospettiva è che anche altri paesi si muoveranno in questa direzione.

Tra i top 10 dell’ultimo mese spiccano anche due titoli italiani, che sono anche tra i migliori da inizio anno. Si tratta di Tenaris con +51%, quarto miglior titolo tra quelli presenti nello Stoxx Europe 600, seguito da Leonardo con +48%. Proprio ieri il premier Draghi in audizione al Parlamento ha dichiarato che anche l’Italia alzerà la spesa militare al 2% del PIL. Non sono chiari i tempi dell’implementazione dell’aumento delle spese per la Difesa, con alcune fonti di stampa che recentemente hanno ipotizzato un incremento graduale raggiungendo l’obiettivo del 2% nel 2026-27. Leonardo genera oltre l’80% del fatturato nel business militare/governativo e lo scorso anno ha generato il 17% delle vendite in Italia e pertanto è ragionevole immaginare che sarà uno dei principali beneficiari di questa scelta.

Infine sbirciando tra i titoli peggiori nell’ultimo mese si scorgono alcuni nomi eccellenti, tra cui Renault (-22,3%), il gruppo auto europeo più esposto alla Russia e che proprio ieri ha dovuto cambiare strategia annunciando lo stop dell’attività nello stabilimento di Mosca. C’è poi la banca italiana Unicredit con -21%, anch’essa esposta in Russia con asset per circa 5,1 mld.