Notizie Notizie Italia Due nuovi certificati per posizionarsi Long o Short sulla volatilità

Due nuovi certificati per posizionarsi Long o Short sulla volatilità

14 Dicembre 2021 09:30

Il Volatility Index, o VIX, è considerato a livello mondiale uno dei principali indicatori della volatilità implicita oltre che essere uno degli strumenti più comuni per misurare il sentiment di mercato.

Questo indice è comunemente chiamato indice della paura, ed il suo andamento è negativamente correlato con quello del mercato azionario. Un aumento del VIX è infatti associato solitamente ad un ribasso del valore dell’S&P 500. Viceversa, un ribasso del VIX evidenzia una situazione di maggiore tranquillità sui mercati azionari. Per questo motivo l’indice VIX risulta essere un ottimo indicatore per analizzare la propensione o l’avversione al rischio degli investitori.

Come si vede dal grafico durante il crollo dello S&P 500 (linea bianca) di marzo 2020, l’indice VIX (linea blu) ha raggiunto il picco fino al livello di 80, per poi tornare a scendere innescando la bull run dell’indice americano.

Il VIX, Tuttavia, essendo un indice, non può essere direttamente comprato o venduto come uno strumento finanziario, ma esistono una serie di contratti Futures sul VIX stesso. I future sul VIX sono stati introdotti nel 2004 al Cboe Futures Exchange (CFE) e permettono di tradare una determinata view sulla futura volatilità. Sono ad oggi molto trattati dagli investitori istituzionali con un volume medio giornaliero nelle ultime tre settimane di circa 2,5 miliardi di dollari sul contratto attivo (dicembre 2021).

Gli investitori con il Future del VIX possono sfruttare una delle più importanti e conosciute caratteristiche della volatilità implicita: il VIX è una serie Mean Reverting, cioè tende nel tempo a riportarsi verso il suo valore medio che storicamente è stato intorno al 20%.

 

Differenza tra il VIX e il VIX Future:

Il VIX misura la volatilità attesa a 30 giorni sul mercato statunitense derivata dai prezzi delle opzioni call e put sull’indice S&P 500, mentre il VIX Future è un contratto a termine sul VIX e dunque indica invece la volatilità implicita attesa nei 30 giorni successivi alla scadenza del contratto future stesso (la volatilità implicita forward). Ad esempio, il future di dicembre è un contratto forward su quella che sarà la volatilità implicita a 30 giorni in corrispondenza dell’expiration date di dicembre.

Sul VIX, a differenza di quanto accade negli altri mercati, non esiste una relazione di arbitraggio tra il prezzo cash e il prezzo forward (a scadenza). Nel mercato delle commodities, ad esempio, la relazione che lega un asset al prezzo forward è data dal costo del carry netto, ovvero i costi del mantenimento della posizione fino alla scadenza (finanziamento, trasporto, immagazzinamento, assicurazione). Negli altri mercati se il prezzo dei futures fosse più alto di quello a scadenza (forward), un investitore potrebbe ottenere un profitto privo di rischio acquistando l’asset sul mercato a pronti e vendendo il corrispondente future (cash and carry arbitrage). Questa relazione di arbitraggio non esiste però per il VIX, in quanto il VIX stesso non è investibile e non può quindi essere acquistato e finanziato fino alla scadenza del future.

Come si muove il VIX rispetto al VIX Future:

Il VIX Future è meno reattivo del VIX e non segue per intero le variazioni. Più il future è prossimo a scadenza, più tende a riflettere i movimenti del VIX (ricordiamo che a scadenza il future deve convergere col prezzo spot). Più la scadenza del VIX future è lontana, più la correlazione col VIX è debole.

 

Nuovi certificati per investire sul future del VIX

 

In un contesto segnato da una maggiore variabilità di mercato legata alla diffusione della nuova variante Omicron, Societe Generale (SG) è andata incontro all’esigenza degli investitori di avere a disposizione strumenti adatti al trading sulla volatilità quotando sul SeDeX di Borsa Italiana due nuovi certificati open-end (senza scadenza predefinita) che consentono di prendere posizione Long o Short sul future dell’indice VIX. Si tratta di un certificato long senza leva (certificato benchmark ISIN DE000SF6UTZ4) e un certificato short -1x (certificato a leva fissa ISIN DE000SF6SWC1) entrambi con sottostante il future sull’indice VIX.

La curva dei futures assume nella maggior parte dei casi (circa il 90% delle volte) una pendenza positiva detta contango (i futures valgono di più del prezzo spot del Vix) e questa situazione si verifica generalmente quando il VIX si trova sotto il suo valore medio di lungo periodo mentre i futures più lunghi tendono verso la media. Quando la curva è in contango, i prezzi dei futures tendono a scendere nel corso del tempo, per convergere col VIX cash a scadenza. Questa situazione comporta costi per chi detiene una posizione lunga futures e un beneficio per chi ha posizioni corte.

Nei momenti in cui l’indice VIX ha movimenti repentini al rialzo, la curva dei futures assume un’inclinazione negativa (VIX spot più alto dei prezzi futures) e questa situazione viene detta backwardation. Ciò è dovuto al fatto che i futures seguono più lentamente il movimento al rialzo scontando che col passare del tempo il VIX tenderà a tornare verso la sua media. In backwardation, al contrario del contango, chi ha una posizione lunga gode di un carry positivo mentre chi ha una posizione corta incorre in un costo.

Anche per questi motivi SG ha deciso di lanciare sia un certificato Long che uno Short sul VIX Future in modo da permettere all’investitore di operare in tutte le fasi di mercato, sia in presenza di alta che di bassa volatilità.

È possibile andare Long sul VIX Future per proteggersi nel breve periodo sull’azionario da un eventuale aumento della volatilità, in tale situazione è importante sottolineare che il contango è a nostro sfavore nel lungo termine. Inoltre si può andare short per beneficiare di quello che viene definito il volatility carry in periodi di relativa stabilità (il contango ci va a favore) oppure prendere posizione short a seguito di uno spike, per puntare a beneficiare del ritorno alla media dei prezzi del contratto future (che, seppur in misura ridotta rispetto allo spot, dovrebbe aver subito un rialzo quando vi è uno stress sui mercati). Nel caso di un posizionamento short, il principale rischio risiede negli improvvisi spike di volatilità che potrebbero impattare in modo significativo il prezzo del certificato.

 

Certificato SG a Leva Fissa short -1x

Il Certificato SG a Leva Fissa Short (ISIN DE000SF6SWC1), classificato come certificato a leva secondo la classificazione Acepi, replica indicativamente (al lordo di costi, imposte ed altri oneri) la performance giornaliera del sottostante (in questo caso il future sull’indice VIX) moltiplicato per la leva fissa negativa -1x Short.

Per le sue caratteristiche, viene utilizzato dai trader per il trading di breve o brevissimo termine: in caso questo strumento venisse detenuto per più di un giorno all’interno del proprio portafoglio, l’investitore è soggetto al cosiddetto “compounding effect” o effetto dell’interesse composto. Ciò è dovuto al metodo di calcolo che sta alla base del conteggio della leva, che è valida solo nell’intraday e viene ricalcolata ogni giorno sul valore di chiusura al giorno lavorativo precedente del sottostante. Per questo motivo tra le performance registrate dal prodotto e quelle registrate dal sottostante moltiplicate per la leva potrebbero emergere variazioni significative sul lungo periodo ed è quindi necessario un monitoraggio continuo dell’investimento.

Si segnala la presenza di un meccanismo di rettifica infragiornaliera che si verifica in caso di movimenti estremi ed avversi del mercato ed è volta ad evitare che il valore del prodotto diventi negativo.

 

Certificato SG a Benchmark Long, senza leva

Diverse le caratteristiche dell’altro prodotto emesso da SG, il Certificato Benchmark Long senza leva sul Future del VIX, la cui performance è legata direttamente a quella del sottostante. Dunque, se il Future del VIX dovesse ottenere una variazione positiva, allora la avrebbe anche il certificato; in caso di andamento negativo del sottostante anche il certificato subirà la stessa sorte.

Questo strumento fa parte della famiglia dei certificati a capitale non protetto secondo la classificazione Acepi. Ciò significa che non vi è protezione della somma investita in caso di prestazione negativa del sottostante. D’altra parte, non vi è limite nei potenziali guadagni, i quali possono essere tecnicamente illimitati.

Il Certificato Benchmark di SG (ISIN DE000SF6UTZ4) si presenta quindi come uno strumento valido per chi desidera esporsi Long (rialzista) sul VIX Future, in maniera tattica e quindi su periodi di breve termine.

Si ricorda, infine, che entrambi i certificati sono soggetti al rischio emittente e che non è previsto alcun meccanismo di protezione del capitale investito.

 

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