Notizie Notizie Italia Da Vontobel arriva il nuovo Strategic Certificate anti-inflazione

Da Vontobel arriva il nuovo Strategic Certificate anti-inflazione

13 Dicembre 2021 15:33

Vontobel ha quotato sul SeDeX di Borsa Italiana il nuovo Strategic Certificate che replica il Vontobel Inflation Influenced Index, costruito per intercettare le aziende in grado di ottenere buone performance in diversi contesti inflazionistici.

Nel corso del 2021 l’inflazione è aumentata a livello globale e si intensificate sia le pressioni sui prezzi delle materie prime sia le interruzioni delle catene di approvvigionamento. In questo contesto e in un’ottica di protezione del portafoglio, il nuovo certificato legato all’andamento di un indice, il Vontobel Inflation Influenced Index, pensato per raggruppare i titoli di società che potrebbero risultare più resilienti in diversi scenari inflazionistici.

Con il nuovo certificato di Vontobel ci si può esporre ad un ampio raggruppamento di titoli senza effettuare il processo di ricerca, analisi, selezione e ribilanciamento, infatti, trattandosi di uno scenario in continua evoluzione, una strategia anti-inflazione necessita di essere frequentemente ribilanciata. La composizione dell’indice Vontobel Inflation Influenced Index non è statica e come linea guida generale: in caso di bassa inflazione, l’allocation sarà al 100% in titoli azionari globali, mentre in caso di inflazione elevata si ridurrà l’esposizione azionaria con l’integrazione di commodity tramite ETF.

Il Vontobel Inflation Influenced Index è stato costruito prendendo in considerazione aziende con un marchio forte e che abbiano un’importante quota di mercato. l’indice infine considera titoli appartenenti ai settori più difensivi, cioè società che offrono prodotti e servizi primari, che vengono comunque acquistati anche in periodi difficili.

Come ribadisce Yun Bai, Head of Factor Investing Research presso Vontobel, “Per proteggere al meglio un portafoglio dall’inflazione, un investitore deve agire su due livelli: da un lato, tenendo conto delle differenze regionali nell’inflazione, dall’altro, aumentando il peso di azioni particolarmente resilienti, magari perché sono marchi forti o perché dotate di potere di determinazione dei prezzi o, ancora, perché beneficiano direttamente dell’aumento dei prezzi delle materie prime”.