A Dublino soffia già un vento gelido: arriva la bocciatura di Standard & Poor’s
L’inverno non è ancora arrivato, ma soffia già gelido il vento su Dublino. La scure di Standard & Poor’s si è abbattuta, di nuovo, sull’ex tigre irlandese. L’agenzia di rating ha abbassato questa notte il rating sul debito dell’Irlanda, portandolo ad AA- da AA. Una bocciatura, che affonda le radici nel rialzo per lo Stato irlandese del costo di sostegno al sistema finanziario.
L’assegno per salvare le banche oltre Manica lieviterà e rischia di mandare in panne Dublino secondo gli analisti. L’Irlanda, hanno calcolato, avrà bisogno di spendere qualcosa come 90 miliardi di euro per sostenere le banche del Paese invece degli 80 miliardi precedentemente stimati, che includono anche i capitali destinati a migliorare il grado di solvibilità delle istituzioni finanziarie e le perdite legate ai prestiti che il governo ha rilevato dalle banche.
“L’impatto sul bilancio del costo per il sostegno al sistema finanziario irlandese – proseguono a S&P – è considerevolmente cresciuto rispetto alle nostre stime iniziali”. Un segnale, che non può passare inosservato in quanto a loro avviso potrebbe essere l’anticamera per emettere un nuovo ribasso del rating sull’Irlanda.
Alla luce di queste considerazioni, S&P ha deciso di assegnare all’Irlanda un outlook negativo, che si significa che un nuovo downgrade potrebbe arrivare nell’arco di uno o due anni. “Un intervento al ribasso sul rating – non fanno mistero gli esperti – è possibile, se i costi aumenteranno ancora o se altri eventi economici negativi diminuiranno la capacità del governo di Dublino di raggiungere gli obiettivi di bilancio a breve termine”.
Ma a Dublino le frecciate dell’agenzia di rating vengono rispedite al mittente. Le conclusioni di S&P sono state contestate dall’agenzia per la gestione del debito irlandese, la National Treasury Managemente Agency che ha replicato: “la stima di S&P si basa su un’iper valutazione dei costi delle ricapitalizzazioni bancarie fino a 50 miliardi di euro. Crediamo che questo approccio sia fallace”.
A far scattare la spia rossa sullo stato delle finanze irlandesi è stato il salvagente gettato da Dublino alla Anglo Irish Bank che ha ottenuto recentemente il via libera per un nuovo assegno da 10 miliardi di euro dal governo Irlandese. Una iniezione di capitale su cui il governatore della banca centrale irlandese ha detto costerà ai contribuenti fino a 25 miliardi di euro.
Un salvataggio “doloroso”, che spingerà il debito pubblico irlandese al 113% del Pil nel 2012, ha detto S&P, aggiungendo che tale valore supera di oltre 1,5 volte la mediana delle stime sulla media dei debiti pubblici degli altri paesi della zona euro.