Notizie Notizie Italia Draghi proverà l’acuto finale, banche e Btp tifano per un Tltro forte

Draghi proverà l’acuto finale, banche e Btp tifano per un Tltro forte

26 Aprile 2019 16:50

Intermonte ha pubblicato uno studio intitolato “Strada in salita per Draghi per Tltro forte (anche se… alla fine potrebbe farcela)” dedicato all’eventualità che Mario Draghi, prima della sua uscita dalla BCE, riesca a lanciare un Tltro forte, e quale impatto questo sta avendo e potrebbe avere sul mercato azionario obbligazionario e sull’euro dollaro.

 

Lo studio parte ovviamente dal quadro macroeconomico europeo. Questo perché un eventuale miglioramento dello scenario economico potrebbe rendere più difficile il lancio di una Tltro forte. Effettivamente, i dati positivi su IFO del 24 aprile e la fiducia degli imprenditori francesi ha evidenziato qualche timido segnale di miglioramento. Anche l’indice della sorpresa economica di Citigroup evidenzia un miglioramento nel mese di aprile.

 

Cosa che, come spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, “si tratta di ingredienti che agli occhi di diversi membri BCE potrebbero essere letti come segnali di stabilizzazione in vista di un recupero nei prossimi mesi”.

 

Tutto ciò sembra evidenziare che per Draghi non sarà facile far passare la sua volontà, anche se lo scenario centrale per ora è che Draghi riuscirà nel suo intento di strappare una Tltro forte, enfatizzando soprattutto i rischi posti dallo scenario globale.

 

Proprio questa incertezza sulla riuscita o meno di Draghi nel suo intento, secondo Intermonte, spiega la debolezza degli ultimi giorni di Banche e Automotive (ossia i potenziali maggiori beneficiari di una Tltro vigorosa) e dell’euro, malgrado negli Usa si rafforzi sempre di più l’attesa di un taglio dei tassi Fed nell’arco di un anno.

 

Per quanto riguarda l’azionario europeo, Antonio Cesarano suggerisce che “fino a quando la percezione sul fronte prospettive della Tltro non ritornerà a riposizionarsi verso l’attesa di un’operazione forte, i comparti bancari e auto potrebbero ancora rimanere sotto pressione. Occorrerà attendere altri dati macro e soprattutto qualche dichiarazione di un membro BCE più preoccupato dal clima generale, soprattutto sul fronte rischi esogeni. In ogni caso la parola ultima spetta a Draghi e ogni suo discorso sarà monitorato con attenzione”.

 

Per quanto riguarda invece il mercato obbligazionario italiano, Intermonte sostiene che “la percezione di una Tltro potenzialmente non forte, non gioca a favore dei titoli di stato italiani. Non a caso negli ultimi giorni sta emergendo anche un progressivo aumento dei tassi dei Btp a breve termine (Btp 2 anni verso lo 0,6%) con riduzione dello spread Btp 2/10 anni”. Infatti, prosegue Antonio Cesarano “Tltro più debole implica potenziali minori acquisti di Btp da parte delle banche in ottica di carry”. Non solo, prosegue Chief Global Strategist “è possibile pertanto il posizionamento dello spread in area 280/300 pb nelle prossime settimane, con perdita di spread anche verso gli altri periferici, Grecia (siamo a circa 65pb, minimo dal 2009) e Spagna in primis”.