Draghi a un passo dalla Bce. Rimane il nodo Bini Smaghi
La nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea (Bce) subisce uno scossone e si tinge di giallo. L’impasse che si è venuta a creare tra Parigi e Roma potrebbe minacciare di ritardare l’investitura ufficiale di Draghi. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita fonti francesi, la nomina potrebbe essere addirittura posticipata.
Il nodo da sciogliere rimane dunque il sostegno francese. Da Oltralpe arrivano indicazioni contrastanti. Se da una parte la Francia continua ad appoggiare ufficialmente Draghi, dall’altra continuano ad arrivare pressioni per avere in cambio dell’arrivo di Draghi a Francoforte un transalpino nel comitato esecutivo. Confermando, di fatto, l’assetto attuale. In questa direzione sono andate le parole del segretario di Stato per il Commercio estero, Pierre Lellouche. Nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale Lellouche ha dichiarato, facendo appello a una regola non scritta, che la Francia potrà “pretendere di avere un connazionale nel board.
Secondo il docente i problemi sono due: uno di carattere formale e uno personale. “Per statuto la Bce è indipendente e quindi non accetta alcuna pressione da parte del mondo politico sulla sua composizione, sul suo ruolo. Se Lorenzo Bini Smaghi accettasse di dimettersi la Bce sarebbe assoggettata al potere politico. Non si vuole creare un precedente”. Se la prima questione è di carattere formale, la seconda è personale e riguarda il futuro di Bini Smaghi. “Si tratta di dargli un’alternativa valida – spiega Colombo -, una collocazione adeguata che non gli faccia fare un passo indietro”. Quale strada verrà presa? “Una soluzione potrebbe essere quella di lasciare Bini Smaghi al suo posto fino al termine del suo mandato, sarebbe solo questione di un anno e mezzo”.
La nomina del Governatore di Bankitalia sarà discussa dunque tra oggi e domani al summit tra i capi di stato e di Governo dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles. Oltre alla nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea (Bce) i leader dei Paesi europei discuteranno dell’European stability mechanism (Esm), il nuovo veicolo salva-stati nell’Eurozona che sarà attivo dal luglio 2013. Tra i principali punti all’ordine del giorno di questa riunione del Consiglio europeo anche la politica economica, la migrazione e i negoziati per l’adesione della Croazia. Il tema caldo rimarrà,tuttavia, la questione greca.
Intanto, ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Governatore della Banca d’Italia Draghi. Nel corso dell’incontro, è stata affrontata la ratifica di Draghi alla presidenza della Bce. “La sua nomina – ha detto il presidente – dà onore all’Italia”. Il nuovo incarico europeo di Draghi, una volta superate le difficoltà e assolte tutte le procedure, prenderà il via il primo di novembre. Il 31 ottobre infatti scadrà il mandato di Jean-Claude Trichet.