Draghi e Fed fanno da sponda al rialzo dei mercati
Settimana all’insegna degli acquisti per le principali piazze mondiali dopo il discorso del presidente della Bce, Mario Draghi, al forum di Sintra e la tanto attesa riunione della Fed.
Draghi ha fatto capire che la Bce, in mancanza di miglioramenti dell’outlook economico, è pronta a ulteriori stimoli sia sotto forma di taglio ai tassi che di espansione del Quantitative easing. Le sue parole hanno scatenato gli acquisti sugli indici europei, permettendo anche al Ftse Mib un rialzo del 2,5% nella seduta di martedì. Effetto immediato anche sui BTP con lo spread che è sceso ai minimi dal 12 dicembre scorso, sotto quota 250 punti base.
Anche la Fed abbandona l’approccio paziente e apre la porta a un possibile taglio dei tassi di interesse. A fronte dell’aumento delle incertezze, la banca centrale americana si dice pronta ad agire in modo appropriato a sostegno dell’espansione economica. Per ora comunque i tassi di interesse Usa restano invaiarti nel range compreso tra il 2,25% e il 2,50%. Un eventuale taglio è rimandato a luglio o dopo l’estate. La Fed ha inoltre confermato che nel 2019 la crescita del Pil sarà del 2,1%, rivedendo al rialzo al +2% le stime per il 2020.
Dopo i festeggiamenti per la Fed, l’attenzione degli operatori torna verso la questione commerciale con il vertice del G20, in agenda il 28 e 29 giugno a Osaka (in Giappone), che si avvicina. Nel corso del vertice il presidente americano Donald Trump dovrebbe incontrare il suo omologo cinese Xi Jinping. Una occasione, considerata importante dal mercato, per stabilire la fattibilità di un accordo tra le due super potenze.
In tale scenario, i trader hanno preferito non solo operazioni di breve, tramite l’uso di prodotti a leva prevalentemente su indici azionari, ma anche l’utilizzo di certificati di investimento. Il prodotto più scambiato è stato il Mini Short sul Dow Jones (ISIN: NL0012662860) con leva importante vicina alle 14,7 volte e una distanza dal Knock Out del 3,6%. Strike a 28.555,28 punti e scadenza il 16 dicembre 2020. Ammonta a oltre 600 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 19 contratti.
Molto utilizzato anche il Turbo Short sul FTSE MIB (ISIN: NL0013408578) con 28 contratti e oltre 500 mila euro di controvalore. Il certificato, con ISIN NL0013408669, mostra una leva importante di 15,9 volte e distanza dal Knock Out circa del 4,9%. La scadenza è il 20 dicembre 2019.
Infine, molto apprezzato tra i certificati a investimento, lo Step-down Cash Collect su ENI con un volume di scambio di circa 430 mila euro e 20 contratti. Il certificato, con ISIN NL0013142748, ha un prezzo di emissione di 100 euro e consente di ottenere un premio mensile di 0,55 euro anche nel caso in cui l’azione sottostante abbia perso terreno, ma la sua quotazione sia superiore o pari al livello barriera (posta in questo caso al 70% del valore iniziale). La scadenza è fissata il 14 dicembre 2021.