Notizie Notizie Mondo Dow Jones -1.400 punti da paura Powell. In vista elezioni Piazza Affari KO, ma tassi BTP e spread a minimi due settimane

Dow Jones -1.400 punti da paura Powell. In vista elezioni Piazza Affari KO, ma tassi BTP e spread a minimi due settimane

Pubblicato 2 Marzo 2018 Aggiornato 5 Luglio 2019 09:31

Balzo volatilità: in una settimana il CBOE Volatility Index, noto anche come indice della paura, è balzato di ben +43%, riflettendo tutta l’ansia e l’agitazione dei trader. La corsa continua anche oggi, con l’indice che supera i 25 punti.

Dalla prima di audizione di Jerome Powell al Congresso, nelle vesti di presidente della Federal Reserve, il Dow Jones ha perso 1.400 punti e nella sessione odierna arriva a perderne più di 300: il sell off si ripresenta dopo il tweet di Donald Trump, secondo cui le guerre commerciali sono “facili da vincere”: lo S&P 500 cede quasi l’1% e si appresta a concludere la settimana peggiore in un mese.

“Stiamo entrando in un periodo di turbolenza – ha commentato a Bloomberg TV Sebastien Page, responsabile dell’asset allocation di T. Rowe Price – Dunque noi ci stiamo allontanando dall’azionario, aumentando l’esposizione sia sui bond che sul cash”.

Wall Street, così come l’azionario globale, ora deve fare i conti anche con l’annuncio di Donald Trump relativo all’imposizione di dazi doganali del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio che, tra le altre cose, rischiano di alimentare i timori anche su una ulteriore accelerazione dell’inflazione.

C’è poi improvvisamente il fattore Bank of Japan, che ricorda come la flebo assicurata ai mercati sotto forma di Quantitative easing sia destinata a terminare non solo in Eurozona, ma a livello globale.

Oltre a Wall Street, anche l’Europa e Piazza Affari sono tartassate dalle vendite. L’indice Stoxx Europe 600 scivola di quasi -2% e perde per la quarta seduta consecutiva, mentre il Dax della borsa di Francoforte sprofonda al minimo da agosto.

L’indice Ftse Mib capitola a un’ora dalla fine della sessione fino a -2,51%, al di sotto della soglia di 22.000 punti, e si allontana per ora dal livello chiave di Fibonacci..

La paura in questo caso è anche per i due appuntamenti cruciali di dopodomani, domenica 4 marzo: le elezioni politiche italiane e il referendum interno all’Spd, Partito socialdemocratico tedesco, sulla Grosse Koalition insieme al CDU della cancelliera Angela Merkel.

Dai sondaggi, emerge che la maggioranza degli appartenenti al partito sia favorevole alla nuova coalizione.

Il clima di incertezza fomentato dalle politiche improntate al protezionismo di Trump e dalle dichiarazioni della Bank of Japan riporta intanto trader e investitori sui bond: in particolare i tassi sui Bund tedeschi decennali scendono al minimo in cinque settimane allo 0,618%. I rendimenti hanno perso quasi 20 punti base dal record in più di due anni testato il mese scorso e si apprestano a concludere la quarta settimana consecutiva di ribassi.

Elezioni non agitano lo spread, scende fin sotto 130

In calo anche i tassi sui BTP a 10 anni, che scendono al anche sotto la soglia del 2% , al minimo in quasi due settimane. Lo spread scende così fino a sotto 130 punti base, al valore più basso in quasi due settimane.

Da segnalare che dall’inizio della settimana, a conferma di come il mercato italiano sia stato abbastanza calmo nei giorni precedenti le elezioni politiche, il differenziale tra i rendimenti dei BTP-Bund è sceso di 10 punti base circa.

Così Benjamin Schroeder, strategist senior della divisione dei tassi presso ING:

“La view positiva sullo spread sarà messa alla prova durante il fine settimana, non solo con le elezioni italiane, ma anche con il referendum dell’Spd in Germania. Continuiamo ad avere l’impressione che i mercati siano troppo compiacenti rispetto ai risultati di questi due voti”.

Gli analisti di UniCredit, stando a quanto riportato dalla Cnbc, sottolineano infine che “l’esito delle elezioni rimane circordato da un grado di incertezza”, e prevedono un trend dei BTP all’insegna della volatilità nel periodo compreso tra la data delle elezioni e la formazione di una coalizione di governo”.