Dollaro nella morsa di dati macro e mosse Fed. Gli effetti su EurUsd
Il dollaro prosegue il deprezzamento quasi generalizzato verso le principali valute con il cambio EurUsd che è salito oltre la resistenza statica collocata a 1,106, toccando i massimi del 2024. A indebolire il biglietto le attese per il primo taglio dei tassi a settembre da parte della Federal Reserve (Fed) che ha trovato conferma dal rallentamento maggiore delle attese degli ultimi dati macro Usa: inflazione e prezzi alla produzione.
Il dollaro e le prossime mosse della Fed
Il mercato guarda alle prossime mosse delle banche centrali e in particolar modo della Fed, in uno scenario in cui persiste l’incertezza sulle prospettive dei tagli ai tassi di interesse. Ragione per cui l’attenzione resta rivolta alle dichiarazioni che arriveranno dal simposio di Jackson Hole in programma a partire da giovedì fino a sabato, durante il quale interverrà Jerome Powell. Il discorso del presidente della Fed è atteso per venerdì 23 agosto, mentre domani verranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione della banca centrale Usa. Eventi che potrebbero portare maggiore chiarezza sulle prospettive di tagli dei tassi di interesse e su cosa aspettarsi dalla prossima riunione della Fed. Secondo lo strumento CME FedWatch, sono quasi al 76% le probabilità che il Fomc abbassi i tassi di 25 punti base a settembre.
In tale scenario, il dollaro continua a indebolirsi e il cambio EurUsd si porta sui massimi del 2024, mentre si avvicina alla parte superiore del trading range degli ultimi di 18 mesi che ha largamente contenuto il cross valutario tra 1,05 e 1,11.
“La grande domanda è se il dollaro rimbalzerà presto oppure se stiamo per vedere l’inizio di una significativa rottura al ribasso. Per quanto riguarda la comunità speculativa, il posizionamento sia su EurUsd sembra essere ora piuttosto piatta, il che significa che gli investitori stanno aspettando il prossimo grande evento” affermano gli analisti di ING.
“Preferiamo seguire la tendenza ribassista del dollaro per il momento, poiché la Fed prepara il mercato al suo primo taglio a settembre. Inoltre, ribadiamo che l’azione del prezzo del dollaro è stata piuttosto debole ed è notevole vedere il DXY (Dollar Index) trattare al di sotto del minimo del 5 agosto, mentre i tassi swap a due anni negli Stati Uniti (ora al 3,82%) sono ancora circa 40 punti base sopra i livelli visti all’inizio di agosto. È vero che abbiamo visto un forte rimbalzo nei mercati azionari e non c’è bisogno di prezzare un allentamento drammatico da parte della Fed, ma se così fosse, il dollaro dovrebbe fare molto meglio di quanto stia facendo. Data la prospettiva di alcune revisioni al ribasso della situazione occupazionale negli Stati Uniti quando il Bureau of Labour Statistics rilascerà alcune revisioni di riferimento provvisorie domani, ci aspettiamo che il dollaro rimanga debole” concludono gli esperti di ING.
Il punto tecnico su EurUsd
Il grafico del cambio EurUsd mostra una chiara inversione del trend rispetto alla fase ribassista che ha dominato da luglio dello scorso anno. Un elemento particolarmente rilevante è il recente break della trendline ribassista in viola, che collegava i massimi discendenti di luglio e dicembre 2023. Questa trendline rappresentava una resistenza dinamica significativa, e la sua rottura indica un cambiamento di sentiment nel mercato, con i compratori che hanno preso il controllo. Il superamento di questa trendline, accompagnato da un aumento dei volumi, rafforza l’idea che il mercato stia ora puntando verso livelli più alti, almeno nel breve-medio termine.
Inoltre, l’azione del prezzo al di sopra della trendline ribassista suggerisce che il precedente trend discendente è stato definitivamente invalidato, e che ci si potrebbe aspettare ulteriori rialzi, a meno che non ci sia un ritorno sotto i livelli chiave recentemente superati, come 1,101. Un altro aspetto da considerare è il recente movimento di breakout sopra l’importante resistenza statica a 1,101, che era stata testata diverse volte in passato. Questa zona di prezzo, che ora agisce come supporto, potrebbe fornire una base solida per ulteriori rialzi, in particolare se il prezzo riuscirà a mantenersi stabilmente al di sopra di essa.
Dal punto di vista algoritmico, si segnala che oggi si è verificato il caso del Golden Cross (tradotto in italiano incrocio dorato), un tipo di pattern grafico dove la media mobile a breve termine, cioè a 50 giorni (in giallo), incrocia verso l’alto la media mobile a lungo termine, cioè quella a 200 giorni (in arancione). In questo caso normalmente si può considerare il segnale come un movimento bullish, cioè rialzista. Infine, l’indicatore RSI a 14 periodi si trova in zona di ipercomprato, a circa 70, segnalando una potenziale pressione di vendita nel breve termine. Questa situazione, combinata con la vicinanza a una resistenza chiave, potrebbe indicare un’imminente fase di correzione, con i supporti principali da monitorare situati a 1,101 e più in basso a 1,09.