Notizie Dati Bilancio Italia Dividendo ricco in arrivo per Banco BPM, sponda per ulteriore re-rating del titolo. La view degli analisti

Dividendo ricco in arrivo per Banco BPM, sponda per ulteriore re-rating del titolo. La view degli analisti

7 Novembre 2019 10:58

Le parole di Giuseppe Castagna fanno pregustare l’imminente ritorno del dividendo per Banco BPM. La cedola manca dal 2016 e stando alle prime proiezioni degli analisti potrebbe essere anche decisamente consistente. Castagna non si è sbilanciato totalmente, limitandosi a dire, a margine della presentazione dei conti del terzo trimestre, di essere fiducioso “di aver raggiunto sufficienti livelli di capitale per poter procedere alla distribuzione di dividendi”. Castagna ha poi confermato le ultime indiscrezioni stampa che indicavano la presentazione del nuovo piano nel corso del primo trimestre 2020. “Ci stiamo lavorando – ha detto Castagna – lo scenario è cambiato molto in termini di liquidità e anche in termini di contesto politico. Stiamo lavorando a qualcosa che sia il più coerente possibile con il nuovo scenario”. Nessun riferimento invece a possibili operazioni straordinarie dopo che nei mesi scorsi lo stesso Castagna aveva affermato di vedere di buon occhio una fusione futura con UBI Banca.

I commenti degli analisti

Commenti positivi degli analisti ai conti, che hanno battuto le attese a livello di utile. “La fiducia del management sulla ritrovata sostenibilità della redditività è confermata anche dal soft commitment sul pagamento di un dividendo cash sull’utile 2019”, affermano da Equita confermando il giudizio buy con target price a 2,80 euro. In base ai calcoli di Equita, con un payout sostenibile (<40%) Banco BPM potrebbe offrire un dividend yield  superiore al 6% che dovrebbe sostenere un ulteriore re-rating del titolo.

Anche Banca IMI reitera il giudizio buy (tp a 2,80 euro) alla luce dei risultati al di sopra delle aspettative, anche se senza un impatto materiale sulla stima di EPS che è stata confermata.”Consideriamo positivamente l’impegno verso il pagamento di un dividendo sui risultati del 2019, che dovrebbe anche rassicurare il mercato circa la forza patrimoniale: con un CET1 ratio superiore al 12%, il capitale sembra solido, sebbene i venti contrari a lungo termine non siano ancora completamente definiti”, conclude Banca IMI.

Gli analisti di Mediobanca Securities, che confermano la raccomandazione “neutral” su Banco Bpm, non vedono i riscontri del trimestre particolarmente favorevoli per l’azione considerando la sovraperformance del titolo nel terzo trimestre rispetto ai peers e le tendenze degli utili.

Oggi il titolo Banco BPM è poco mosso a 2,118 euro (+0,19%). Dai minimi del 14 agosto, il titolo ha segnato un rally di +31% e viaggia non distante dai massimi annui a 2,22 euro toccati il mese scorso. A trainare le azioni della banca lombarda la risalita di tutto il settore bancario ma anche una serie di rumor tra cui  la possibile cessione della società di credito al consumo, Profamily, e il ritorno concreto di voci circa una futura fusione con Ubi Banca.

I conti trimestrali

Il terzo trimestre 2019 si è chiuso con un utile netto pari a 93,3 milioni, superiore alle attese che erano ferme a 83,2 mln (consensus Bloomberg). Nel terzo trimestre il margine di interesse si attesta a 500 milioni in calo del 2,9% rispetto al dato del secondo trimestre 2019 (pari a € 514,8 milioni). Le commissioni nette del terzo trimestre ammontano a 444,1 milioni, con una contrazione del 2,1% rispetto al secondo trimestre.

Considerando i primi nove mesi del 2019, l’utile netto ammonta a 686,5 milioni, +30,9% rispetto al risultato netto di 524,5 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio. L’utile dei nove mesi beneficia delle plusvalenze, contabilizzate nel secondo trimestre, legate al riassetto del credito al consumo e alla partnership con Credito fondiario sul recupero degli Npl. A livello adjusted l’utile del periodo ammonta a € 387,2 milioni e si confronta con il risultato di € 305,2 milioni dei primi nove mesi del 2018 (+26,9%). Sui 9 mesi i proventi operativi sono scesi del 17,2% a 3,1 miliardi, con margine di interesse a 1,5 miliardi (-12,5%) e commissioni nette a 1,3 miliardi (-3,9%).

Ratio patrimoniali e indicazioni per fine anno

Al 30 settembre 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 13,8%, sostanzialmente invariato rispetto al dato del 30 giugno 2019. La banca ha emesso con valuta 1° ottobre 2019 un nuovo strumento di capitale Tier 2 per l’importo nominale di 350 milioni, che genera un beneficio a livello di Total Capital Ratio di circa 53 b.p..

Considerando lo scenario economico di stagnazione per l’Italia, con moderata ripresa attesa nel 2020, la banca concentrerà l’attenzione operativa sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, mirando a trarre vantaggio dagli effetti derivanti dall’azione di derisking. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e del trend corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto confermarsi su livelli significativamente inferiori rispetto agli scorsi esercizi, nel rispetto di un elevato livello di copertura. L’earning per share (EPS) adjusted 2019 è atteso superare i trenta centesimi di euro.