Dieselgate, Tajani: “Mai ricevute segnalazioni”. E Icct smentisce le indiscrezioni del WirthschaftsWoche

L’organizzazione non governativa International council of clean transportation (Icct) ha smentito le indiscrezioni riportate in giornata dal sito internet tedesco WirtschaftsWoche. In una dichiarazione rilasciata a France Presse un portavoce di Icct ha dichiarato: “Non siamo mai stati informati su possibili trucchi nei test sulle emissioni e non abbiamo mai progettato ne eseguito alcuna ricerca per trovare software o prove di manomissioni”.
L’affermazione conferma indirettamente quanto dichiarato a Finanza.com dal vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. L’ex commissario all’Industria ha precisato di non aver mai ricevuto segnalazioni di manomissioni dei motori Volkswagen: “Quello di cui la Commissione era a conoscenza è l’esistenza di una discrepanza tra i risultati dei test sulle emissioni effettuati dalle case automobilistiche e quelli riguardanti l’effettivo utilizzo su strada. Nel 2012 io stesso ho informato la Commissione, il Parlamento europeo e i governi di queste discrepanze”.
Questione che ha effettivamente portato nel 2012 alla presentazione di “Cars 2020 – Piano di azione per un’industria automobilistica competitiva e sostenibile in Europa”. Tra le indicazioni inserite dalla Commissione europea nel Piano anche l’impegno a sostenere “attivamente lo sviluppo e l’attuazione di un nuovo ciclo e di una nuova procedura di prova di guida per misurare il consumo di carburante e le emissioni delle autovetture e dei furgoni, maggiormente rappresentativi delle condizioni di guida reali, tenendo conto delle caratteristiche del mercato Ue.
“Essere a conoscenza dell’esistenza di queste discrepanze – ha spiegato Tajani – è cosa ben diversa dall’aver ricevuto segnalazioni direttamente collegate ai motori Volkswagen. Peraltro non è il ruolo della Commissione europea vigilare sull’applicazione delle norme ma dei singoli Stati membri. Quando in Francia (estate 2013 ndr) è venuto alla luce il caso del liquido refrigerante troppo inquinante delle Mercedes la Commissione europea, su segnalazione del governo francese è intervenuta con una procedura di infrazione che ha portato in seguito allo stop delle vendite in Francia”.
Le indiscrezioni riportate da WirtschaftsWoche, smentite da Icct, avevano rilanciato le polemiche sulla Commissione europea. Secondo queste voci la Commissione, sarebbe stata informata già dal 2011 sull’esistenza di pratiche scorrette da parte di Volkswagen e sarebbero stati proprio alcuni funzionari europei ad allertare l’organizzazione americana suggerendo i controlli e l’apertura di un’inchiesta perché frustrati dall’inerzia della Commissione all’Industria europea, all’epoca guidata da Antonio Tajani.