Dieselgate Volkswagen, Tajani: “Mai ricevute segnalazioni su emissioni truccate”
Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento europeo ha rilasciato alcune precisazioni a Finanza.com riguardo alle indiscrezioni pubblicate dal sito internet tedesco WirtshaftsWoche. L’ex-commissario europeo all’industria ha ribadito di non aver ricevuto segnalazioni in merito alla modifica dei motori Volkswagen.
In un articolo pubblicato online WirtschaftsWoche rilancia le polemiche sulla Commissione europea che, secondo le indiscrezioni di stampa, sarebbe stata informata già dal 2011 sull’esistenza di pratiche scorrette da parte di Volkswagen sulle emissioni dei motori diesel. Sul caso i Verdi avrebbero chiesto l’apertura di una commissione di inchiesta.
Già il Financial Times aveva scritto a fine ottobre che Bruxelles era a conoscenza delle pratiche scorrette di Volkswagen anni prima che scoppiasse lo scandalo citando uno scambio di lettere tra i responsabili dell’Unione europea (Ue). Il quotidiano economico di Londra aveva rivelato che il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, aveva avvertito i suoi colleghi di queste pratiche già nel febbraio 2013.
Sarebbero stati in seguito proprio alcuni funzionari europei ad allertare l’Epa, l’Agenzia statunitense per l’ambiente, suggerendo i controlli e l’apertura dell’inchiesta perché frustrati dall’inerzia della Commissione all’Industria europea, all’epoca guidata da Antonio Tajani.
L’attuale vicepresidente del Parlamento europeo ha precisato in un breve colloquio con Finanza.com di aver già chiarito di non aver mai ricevuto segnalazioni di manomissioni dei motori Volkswagen: “Quello di cui la Commissione era a conoscenza è l’esistenza di una discrepanza tra i risultati dei test sulle emissioni effettuati dalle case automobilistiche e quelli riguardanti l’effettivo utilizzo su strada. Nel 2012 io stesso ho informato la Commissione, il Parlamento europeo e i governi di queste discrepanze”. Questione che ha effettivamente portato nel 2012 alla presentazione di “Cars 2020 – Piano di azione per un’industria automobilistica competitiva e sostenibile in Europa”. Tra le indicazioni inserite dalla Commissione europea nel Piano anche l’impegno a sostenere “attivamente lo sviluppo e l’attuazione di un nuovo ciclo e di una nuova procedura di prova di guida per misurare il consumo di carburante e le emissioni delle autovetture e dei furgoni, maggiormente rappresentativi delle condizioni di guida reali, tenendo conto delle caratteristiche del mercato Ue“.
“Essere a conoscenza dell’esistenza di queste discrepanze – ha spiegato Tajani – è cosa ben diversa dall’aver ricevuto segnalazioni direttamente collegate ai motori Volkswagen. Peraltro non è il ruolo della Commissione europea vigilare sull’applicazione delle norme ma dei singoli Stati membri. Quando in Francia (estate 2013 ndr) è venuto alla luce il caso del liquido refrigerante troppo inquinante delle Mercedes la Commissione europea, su segnalazione del governo francese è intervenuta con una procedura di infrazione che ha portato in seguito allo stop delle vendite in Francia”.