Def: Renzi, 21 miliardi di tasse in meno nel 2015. Pil visto a +0,7%
Il Consiglio dei ministri ha esaminato in via preliminare il Documento di economia e finanza ma il varo definitivo arriverà solo venerdì mattina. Al termine della riunione, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tenuto comunque una conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Nell’occasione il premier ha detto che nel documento “non ci sono tagli e non c’è un aumento delle tasse”. Renzi ha spiegato che fino a questo momento i tagli fatti nel 2015 sono ammontati a 18 miliardi, 10 dagli 80 euro e 8 dai provvedimenti sul lavoro più i 3 miliardi di clausole di salvaguardia che non scatteranno (Iva e accise): “Abbiamo disattivato 3 miliardi di clausole che avevano previsto i governi precedenti”. Il premier ha poi detto che se ci saranno le condizioni un’ulteriore riduzione delle tasse verrà discussa nel 2016.
Per quanto riguarda le stime di crescita, premier e ministro si sono detti prudenti e hanno confermato la previsione sul Pil per quest’anno visto in aumento dello 0,7%, poi dovrebbe accelerare nel 2016 a +1,4% e nel 2017 a 1,5%. Per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil, Le stime snocciolate da Padoan lo vedono al 2,6% nel 2015, all’1,8% nel 2016 e allo 0,8% nel 2017. Il responsabile del dicastero di via XX settembre ha parlato di un’economia italiana che è risultata “migliore di quello che si pensava solo qualche mese fa” e del Def come di un “ambizioso programma di riforme strutturali in un quadro già tracciato e con uno scenario macroeconomico migliorato“. “Se come noi pensiamo – ha proseguito il ministro – si consolida la fiducia dei cittadini e delle imprese dopo che si è consolidata la fiducia nei mercati e fiducia nelle istituzioni, allora le aspettative che abbiamo adesso potrebbero essere sbagliate per difetto potremmo avere numeri più positivi”.
Renzi ha poi annunciato che prima di venerdì incontrerà i Comuni e se serve anche le Regioni ma “ribadisco che non ci sono tagli per il 2015 ma che nel 2016, 2017, 2018 continui la revisione della spesa è un fatto banale”.