Def, arrivano le stime sulla crescita economica per il 2023. I dettagli

A poche ore dell’arrivo del nuovo Documento di economia e finanza sul tavolo del Consiglio dei ministri, convocato per le 16.00 di oggi, martedì 11 aprile, fonti del Ministero dell’economia e delle finanze hanno fatto sapere che la stima della crescita del Pil programmatico è stata ritoccata al rialzo al +1% rispetto a quanto stimato lo scorso novembre nell’ultimo aggiornamento al documento di programmazione economica.
Entriamo nei dettagli.
Il DEF e le stime aggiornate per il triennio 2023-2025
Il Documento di Economia e Finanza, noto anche soltanto come DEF, è il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia, redatto anno dopo anno e contenente di fatto il punto sulla situazione economica del Paese e le previsioni economiche per il triennio successivo, dal 2023 al 2025 nel caso del DEF che sta mettendo a punto il governo di Giorgia Meloni.
Se a novembre la crescita del Pil programmatico era stata stimata allo 0,9%, la nuova stima pronta ad essere messa nero su bianco in Consiglio dei Ministri è stata rivista al rialzo: +1% per il 2023 e destinata a toccare il +1,4% nel 2024.
Il rapporto deficit/Pil
Le stime contenute nel DEF riguardano anche un altro importante indicatore della salute finanziaria del Paese, il rapporto deficit/Pil, che possiamo definire in modo semplificato come la differenza tra le entrate e le uscite di un governo e che, secondo quanto sancito nel 1997 dal Patto di Stabilità e di Crescita dai Paesi membri dell’UE, non dovrebbe essere superiore al 3% al fine di garantire la stabilità di un paese sul lungo periodo.
Per il 2023 il governo di Giorgia Meloni indica un rapporto deficit/Pil al 4,5%, mentre per l’anno successivo, il 2024, tale rapporto si confermerà oltre il 3%, da definire con maggior precisione il prossimo anno nel nuovo DEF.
Le stesse fonti del Ministero dell’economia e delle finanze guidato da Giancarlo Giorgetti hanno confermato l’approccio “prudente e serio” dell’esecutivo su queste nuove stime che sarebbero in linea con l’interlocuzione e il rapporto con l’Unione Europea, oltre che con la situazione del debito pubblico del Paese.
Anche Bankitalia conferma la lieve crescita del paese
Timide conferme, sempre con la stessa cautela mostrata al governo, sono arrivate anche dalla Banca d’Italia che nell’ultimo bollettino economico ha certificato che “in Italia l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero, il quale beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento”.
Il nuovo Documento di Economia e Finanza stima anche un lieve calo del rapporto tra debito pubblico lordo e il Pil: 140,9%, in diminuzione rispetto al 144,4% del 2022 e rispetto alla stima fatta nel Documento Programmatico di Bilancio 2023 pubblicato alla fine dello scorso anno per il 2025, al 141,2%.
Se le stime venissero confermate, il governo Meloni potrebbe recuperare 2-3 miliardi di euro da rimettere in gioco nella prossima manovra finanziaria da approvare entro la fine del 2023.