Notizie Notizie Mondo Debito mercati emergenti. La riscossa nel 2023?

Debito mercati emergenti. La riscossa nel 2023?

22 Dicembre 2022 12:29

Il contesto macro nel 2023 rimarrà difficile per il debito dei mercati emergenti soprattutto nella prima metà dell’anno.

Ad affermarlo Diliana Deltcheva, Head of Emerging Market Debt di Candriam secondo cui “i venti contrari affrontati da questa asset class – inflazione, inasprimento monetario, politica cinese zero-Covid e crescita debole – potrebbero stabilizzarsi e diminuire nel corso dell’anno. Una riduzione dei rischi macro-globali creerà alla fine un ambiente favorevole per la performance degli asset obbligazionari, compreso il debito dei mercati emergenti,”.

Con venti contrari per l’EMD già ben prezzati – continua  la responsabile della divisione di debiti mercati emergenti di Candriam- e se e quando la Fed si concentrerà sul sostegno all’economia statunitense in rallentamento, i mercati emergenti dovrebbero registrare buone performance. Questo, tuttavia, potrebbe avvenire nella seconda metà del 2023 piuttosto che nella prima metà, o addirittura nel 2024″.

I mercati obbligazionari globali sono stati colpiti duramente nel 2022 e i mercati emergenti non hanno fatto eccezione, con il calo più forte mai registrato. Ciò è stato in gran parte dovuto al sell-off delle obbligazioni statunitensi, che hanno registrato anch’esse il maggior calo di sempre. Ciò ha lasciato un’asset class che, sebbene con dei rischi, ora offre valutazioni che consideriamo estremamente interessanti e un cuscinetto significativo contro l’aumento dei rendimenti”.

Se si escludono gli abissi della crisi finanziaria del 2008, il carry per il credito sovrano dei mercati emergenti è ai livelli più alti degli ultimi vent’anni”, sottolinea Diliana Deltcheva.

Andando nel dettaglio,prosegue l’esperta di Candriam “su un orizzonte di un anno, prevediamo che il debito sovrano dei mercati emergenti in valuta forte e locale offrirà rendimenti intorno all’11-15%, con una baseline del 13%. In nostro scenario presuppone una stabilizzazione dei titoli del Tesoro USA in un contesto caratterizzato da un rallentamento degli Stati Uniti e da una certa compressione degli spread nei mercati emergenti”.

Prevediamo Treasury USA a 5 e 10 anni in un range del 3-3,5%, con uno scenario centrale del 3,25%. È probabile che gli spread sovrani dei mercati emergenti si restringano di 25-50 punti base e prevediamo che le valute dei mercati emergenti contribuiranno per il 3-5%”.

Su un orizzonte di un anno, prevediamo un rendimento lordo dei titoli corporate dei mercati emergenti del 10-15%, ipotizzando una riduzione degli spread societari dei mercati emergenti di 25-50 punti base e titoli del Tesoro USA a 5 anni in un intervallo compreso tra il 2,75 e il 3,25%, e dato un carry class di attività del 7,6%“.

I principali rischi e opportunità per ciascuna sottoclasse del debito dei mercati emergenti saranno guidati dall’evoluzione dei Treasury statunitensi, dall’economia cinese e dal livello di insolvenze (per il debito dei mercati emergenti in valuta forte e per la disinflazione dei mercati emergenti), dalla traiettoria del dollaro USA e dal differenziale di crescita dei mercati emergenti rispetto alle economie sviluppate per il debito dei mercati emergenti in valuta locale”.