Notizie Criptovalute Criptovalute dopo la tempesta: il rischio contagio e la resilienza della stablecoin Tether

Criptovalute dopo la tempesta: il rischio contagio e la resilienza della stablecoin Tether

8 Luglio 2022 09:00

Nel mondo delle criptovalute sta succedendo una vera e propria tempesta, infatti, negli ultimi mesi sempre più fornitori di cripto stanno bloccando i prelievi sulle proprie piattaforme, segnalando grossi problemi di liquidità.

L’ultima bufera riguarda l’hedge fund di criptovalute Three Arrows Capital (3AC). Il fondo con sede a Singapore gestiva risorse per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari e la settimana scorsa ha dichiarato bancarotta dopo aver mancato la restituzione di un debito da oltre 600 milioni di dollari.
Basti pensare che dal massimo dello scorso novembre, il bitcoin si trova in calo del 70% e a seguito di questo crollo il patrimonio in gestione di 3AC è passato da 10 a 3 miliardi di dollari. Il mancato pagamento del prestito ha causato, oltre che il fallimento del fondo speculativo in questione, anche quello del creditore Voyager Digital, società che era pesantemente indebitata nei confronti di 3AC.

Fuga di capitali

I ribassi generalizzati che hanno coinvolto tutto il mercato delle criptovalute sta portando diversi exchange centralizzati di cripto a interrompere i prelievi, mettendo così in allerta il mercato di un problema di liquidità.
CoinFLEX, Celsius e Babel Finance sono tra gli ultimi operatori che hanno interrotto i prelievi dei clienti, a causa delle difficili condizioni di mercato. D’altra parte il sentiment sul mercato è cambiato e “sono sempre più gli investitori che stanno ritirando i fondi da piattaforme e progetti più rischiosi”. “E’ evidente che diversi istituti di credito cripto sono di fatto insolventi” commenta Simone Di Biase, Head of Relationship Management di BG SAXO.

Rischio contagio: il caso Tether

Per non parlare del crollo di inizio maggio scorso della stablecoin, Terra USD, che nel giro di poche ore ha perso oltre il 90% del proprio valore e questo ha alimentato il timore che altre società di criptovalute si possano trovare nelle stesse condizioni.
Di conseguenza, gli investitori sono seriamente preoccupati per la tenuta della più grande stablecoin, ovvero Tether.
Come osserva Simone Di Biase, il progetto “Tether non è mai stato particolarmente trasparente riguardo ai fondi che presumibilmente sostengono la sua stablecoin 1-to-1”. Dopo il crollo di Terra, la quotazione di Tether ha deviato dall’ancoraggio del dollaro raggiungendo un minimo di $ 0,97, questo sostenuto dal timore degli investitori che la valuta avrebbe seguito le orme di TerraUSD.
Malgrado questa situazione, gli investitori hanno continuato ad acquistare Tether sui mercati a sconto e questo ha portato Tether a recuperare il suo ancoraggio nonostante la capitalizzazione di mercato fosse nel frattempo diminuita da circa 83 miliardi agli attuali 66 miliardi di dollari (fonte: Coinmarketcap).

Crypto e sport

Secondo The Athletic, ben 19 club su 20 della Premier League hanno almeno un accordo di sponsorizzazione con società legate alle cryptovalute. Negli ultimi anni, l’industria delle crypto è uscita dall’ombra, sponsorizzando numerosi sport. Non c’è gran premio di Formula 1 o partita di calcio della Premier League inglese che si possa vedere senza imbattersi nei nomi di alcune delle più famose società di cryptovalute.
Ma come dicevamo il contesto di mercato ora è profondamente mutato e secondo sempre più analisti, il trend potrebbe subire una flessione per via dei tagli decisi da alcune società, come ad esempio Coinbase e Crypto.com.

Intanto, però, anche in Italia, la Serie A è attraversata dal fenomeno delle crypto. Dopo anni senza main sponsor, sulla maglia della Lazio svetta, grazie ad un accordo da circa 10 milioni di euro annui, il logo di Binance. Un altro caso eclatante è rappresentato dall’Inter che dopo decenni ha detto addio a Pirelli per stipulare un deal da 16 milioni di euro con i creatori di fan token di Socios.com, mentre il Napoli ha messo sul retro della sua casacca Floki Inu, un progetto che ricalca quello di Dogecoin. Anche l’Udinese, infine, ha sposato il progetto ancora poco conosciuto “Kiba Inu”, sottolineando come nonostante il periodo l’intreccio tra crypto e calcio sembra sempre più solido che mai.