Notizie Notizie Italia Crisi, Italia: intervento Bce sia accompagnato da taglio tasse

Crisi, Italia: intervento Bce sia accompagnato da taglio tasse

26 Gennaio 2015 10:27
Solo con una significativa riduzione della pressione fiscale, l’intervento della Banca centrale europea (Bce) annunciato la scorsa settimana potrà dispiegare tutti i suoi frutti portando l’Italia fuori dalla crisi e finalmente incamminata in un percorso di crescita economica. La sola immissione di nuovo denaro in circolazione con il Quantitative easing (QE), infatti, non può bastare a superare la dura recessione dalla quale non di riesce a uscire. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta il programma di acquisto titoli da 1.140 miliardi deliberato giovedì scorso dalla Bce. “Lo stesso presidente della Bce Mario Draghi – aggiunge Longobardi – ha spiegato che i governi nazionali devono proseguire con le riforme e in Italia quella più importante è la diminuzione del peso delle tasse sia sulle famiglie sulle imprese. 
Secondo una analisi condotta dal centro studi di Unimpresa, la pressione fiscale resterà sempre inchiodata sopra il 43% per altri cinque anni. Non accennerà a calare, fatta eccezione per lievissime riduzioni in alcuni anni, il peso delle tasse sulle famiglie e imprese italiane tra il 2014 e il 2018. Nel 2014 il macigno tributario si attesterà al 43,3% del Prodotto interno lordo (Pil), restando allo stesso livello del 2013, salirà fino al 43,4% nel 2015 e schizzerà fino al 43,6% nel 2016; poi una impalpabile diminuzione: 43,3% nel 2017 e 43,2% nel 2018. Cinque anni di pressione fiscale insostenibile provocata da un aumento delle entrate tributarie, nel quinquennio, di oltre 45 miliardi di euro.
Un livello di pressione fiscale costantemente alto, dunque quello programmato dal governo di Matteo Renzi, che è la conseguenza della crescita delle entrate tributarie: il gettito correrà molto più del Pil e aumenterà, complessivamente, tra il 2014 e il 2018, di 45,7 miliardi.€