Crisi: Fmi rivede al ribasso le stime di crescita globale. Italia debole ma i conti migliorano
Uno scenario più cupo per l’economia globale rispetto a qualche mese fa. Lo ha ritratto il Fondo monetario internazionale nel suo World Economic Outlook, presentato oggi alla sua assemblea annuale assieme alla Banca Mondiale a Tokyo. Secondo le nuove stime, la crescita globale sarà quest’anno del 3,3% e del 3,6% l’anno prossimo. Sul 2012 la stima è stata abbassata di 0,2 punti percentuali, sul 2013 di 0,3 punti, sostenendo che le prospettive sono peggiorate ulteriormente e i rischi sono aumentati.
Ma le previsioni potrebbero peggiorare ancora per via di due questioni chiave: la crisi della zona euro e il “fiscal cliff” negli Usa. “Se non si interviene su entrambe le questioni – avverte il fondo – le prospettive di crescita diventerebbero di gran lunga peggiori”.
Per quanto riguarda l’Eurozona, il Prodotto interno lordo dovrebbe diminuire dello 0,4% nel 2012, mentre dovrebbe rimanere piatto nel 2013 (+0,2%). In particolare, le economie core della zona euro dovrebbero registrare una crescita bassa ma positiva nel 2012-2013, mentre i Paesi periferici sono destinati a subire una forte contrazione nel 2012, per poi iniziare a recuperare solo nel 2013. Per gli Stati Uniti le stime sono per una crescita del 2,2% nel 2012 e del 2,1% nel 2013.
“La bassa crescita e l’incertezza nelle economie avanzate stanno interessando i mercati emergenti e quelli in via di sviluppo attraverso i canali commerciali e finanziari, aggiungendosi alle debolezze interne”, ha dichiarato Olivier Blanchard, il capo economista dell’Fmi. In particolare, l’istituto di Washington prevede che l’economia cinese quest’anno crescerà del 7,8% e dell’8,2% l’anno prossimo. L’India dovrebbe invece vedere una espansione del 4,9% e del 6% rispettivamente nel 2012 e 2013.
Italia
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita dell’Italia. Secondo le nuove stime, l’economia italiana registrerà una contrazione del 2,3% nel 2012 (contro il -1,9% previsto a luglio), e dello 0,7% nel 2013 (contro il -0,3% previsto in precedenza). Qualche nota positiva arriva invece dal Fiscal Monitor. Il deficit dovrebbe attestarsi al 2,7% del Pil quest’anno e all’1,8% nel 2013, il valore più basso tra i Paesi del G7, con la sola eccezione della Germania. Infine, il rapporto debito/Pil è atteso al 126,3% nel 2012 (dal 125,3% stimato tre mesi fa) e al 127,8% nel 2013. Tuttavia, l’istituto di Washington esprime il suo appoggio all’azione del governo Monti, riconoscendo gli sforzi fatti finora per ridurre il deficit pubblico, tanto che l’Italia figura, insieme a Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia in quel gruppo di Paesi europei che entro il prossimo anno raggiungeranno gli obiettivi di medio termine concordati con l’Unione europea.