Notizie Notizie Mondo La crisi dei mutui subprime pesa sui conti di Citigroup

La crisi dei mutui subprime pesa sui conti di Citigroup

15 Ottobre 2007 14:29

Gli effetti della crisi dei mutui subprime cominciano a farsi sentire anche nei templi della finanza americana. Una crisi che non ha risparmiato nemmeno Citigroup, una delle più importanti banche a livello internazionale. La conferma è arrivata con la diffusione dei dati risultati del terzo trimestre 2007.


Il colosso finanziario statunitense ha riportato un utile netto in calo del 57%, attestandosi a 2,378 miliardi di dollari (oppure 0,47 centesimi per azione) contro i 5,505 miliardi (oppure 1,06 centesimi), messi a segno nello stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato in flessione che, non ha, però, colto di sorpresa il mercato. Una quindicina di giorni fa, il primo ottobre, il gruppo guidato da Charles Prince aveva, infatti, comunicato di attendersi una contrazione degli utili nell’ordine di circa il 60 punti percentuali.
In controtendenza, invece, il giro d’affari che, nel terzo trimestre 2007, è passato da 21,422 a 22,663 miliardi di dollari, riportando un progresso di circa il 6%. Un risultato positivo è stato arrivato  anche dall’international consumer (carte, banche retail e consumer finance), che è stato pari a 6,859 rispetto i 5,067 miliardi dollari (+35%).


Per fronteggiare le turbolenze sul mercato del credito le principali banche statunitensi stanno unendo le loro forze. Da Citigroup a JP Morgan, per poi passare a Bank of America, sono molti gli istituti di credito che stanno studiando e valutando un piano d’emergenza, che si concretizzerebbe in un superfondo per garantire in modo collettivo obbligazioni collegate ai mutui subprime e altri titoli di scarsa qualità per un valore complessivo di 100 miliardi di dollari. Obiettivo? Allontanare la minaccia di un’ondata di svalutazioni. È quello che sarebbe emerso nel corso di una riunione riservata, che si è tenuta al Dipartimento del Tesoro di Washington. Una notizia che è stata svelata dal Wall Street Journal, che l’ha pubblicata oggi in prima pagina con il titolo “U.S. wants bank backstop”.


A circa mezz’ora dal suono della campana a Wall Street le principali banche a stelle e strisce viaggiano in territorio negativo. Le perdite maggiori sono quelle registrate dal titolo Citigroup, che è in calo del 2,17% a 46,82 dollari, in flessione anche Bank of America, che indietreggia di circa un punto percentuale a 51,55 dollari per azione. Non va meglio a JP Morgan, che lascia sul terreno lo 0,8% a 46,45 dollari.